Antille. Ivescovi denunciano la situazione degli irregolari haitiani residenti a Santo
Domingo
I vescovi delle Antille esprimono all’agenzia Fides il proprio dolore e la propria
preoccupazione per la situazione dei numerosi haitiani che vivono nella Repubblica
Dominicana, ai quali verrà ritirata la cittadinanza in seguito alla sentenza della
Corte costituzionale locale che ha stabilito la revoca di tale diritto ai figli di
immigrati irregolari, cui seguirà un piano nazionale di adeguamento degli stranieri
residenti nel Paese. I presuli, riuniti a Port-of-Spain, nell’isola di Trinidad e
Tobago per la visita del cardinale Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione
dei Popoli, hanno preso posizione su questo argomento dopo aver ricevuto un messaggio
in merito dall’arcivescovo di Santo Domingo, il cardinale Nicolas de Jesus Lopez Rodriguez.
Ricordando che Gesù, il figlio di Dio, è stato anch’Egli un rifugiato, i vescovi invitano
la Chiesa dominicana a fare tutto il possibile per salvaguardare i diritti e la dignità
di queste persone, molte delle quali vivono nella Repubblica Dominicana da 30-40 anni
e non hanno più rapporti con Haiti. In questi territori, dove esistono 13 nazioni
indipendenti, tre dipartimenti francesi, sei colonie britanniche e una dipendenza
degli Usa, la Chiesa è articolata in cinque Province ecclesiastiche con altrettante
arcidiocesi, 14 diocesi e due missioni indipendenti. (R.B.)