Romania: visita del card. Koch alle comunità cristiane del Paese
Il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità
dei cristiani è stato ricevuto questo giovedì dal patriarca Daniel, della Chiesa ortodossa
romena. Il patriarca Daniel ha ringraziato Koch per il sostegno offerto dalla Chiesa
romano-cattolica alla Chiesa ortodossa romena attraverso le borse di studio per teologi
ortodossi romeni e per l’accoglienza delle comunità ortodosse romene in varie Chiese
cattoliche dell’Europa. Sua Beatitudine ha sottolineato “l’importanza della testimonianza
comune in una società secolarizzata, la solidarietà con i cristiani perseguitati in
varie parti del mondo” e “la necessità di mantenere, all’interno del dialogo teologico
tra le due Chiese, un equilibrio di reciprocità e complementarità tra il primato e
la sinodalità, tenendo conto dell’evoluzione storica diversa tra l’Oriente e l’Occidente”.
Il card. Koch - riferisce l'agenzia Sir - ha ringraziato per il contributo dei rappresentanti
della Chiesa ortodossa romena nella Commissione mista di dialogo teologico ortodosso-cattolico,
e ha espresso la speranza che attraverso il dialogo e la riflessione comune si potrà
superare la difficoltà attuale nella redazione di un documento di lavoro convergente
riguardo il rapporto tra il primato e la sinodalità dal punto di vista teologico.
“Il nostro desiderio e la più grande gioia sarebbe arrivare all’unità nell’Eucaristia
e all’unità delle due Chiese, dell’Oriente e dell’Occidente. Abbiamo cercato di trovare
soluzioni a questi temi che ci siamo proposti e l’incontro che ho avuto con il patriarca
Daniel ci da speranze per il futuro”, ha dichiarato il card. Koch. La visita del card.
Koch in Romania continua con incontri con le comunità greco-cattoliche di Blaj e Cluj-Napoca
e si concluderà il 7 dicembre. Durante la permanenza in Romania il card. Koch ha incontrato
vescovi e sacerdoti dell’arcidiocesi di Bucarest i quali si sono "rammaricati" per
la decisione, “inaspettata e inspiegabile”, assunta dalla Chiesa ortodossa romena
nel 2008 di non pregare più insieme ai cattolici. Secondo il clero cattolico la decisione
degli ortodossi starebbe rafforzando atteggiamenti antiecumenici da parte di alcuni
sacerdoti e laici ortodossi. “Ma nonostante queste difficoltà - ha affermato mons.
Ioan Robu, arcivescovo metropolita di Bucarest - che si aggiungono alle divergenze
patrimoniali ancora irrisolte tra la Chiesa ortodossa romena e la Chiesa greco-cattolica,
abbiamo riaffermato e rinnoviamo sempre il nostro impegno di continuare sulla strada
dell’ecumenismo promosso dalla Chiesa cattolica e di stimare e rispettare la Chiesa
ortodossa romena quale vera Chiesa sorella”. Mons. Robu ha poi sottolineato che “ci
risuona ancora nel cuore il grido spontaneo della gente, 'unitate, unitate', durante
la visita di Giovanni Paolo II in Romania. Ora, dopo 14 anni da quella storica visita,
possiamo dire che in Romania l’ecumenismo è un difficile e doloroso 'già e non ancora’.
Speriamo che la visita del card. Kurt Koch porti buoni frutti e abbia dei risultati
positivi visibili”. Nel corso della sua visita il porporato ha finora concelebrato
la messa nella cattedrale di San Giuseppe, alla presenza del nunzio apostolico in
Romania, mons. Francisco-Javier Lozano, e del vescovo greco-cattolico ausiliare di
Bucarest, Mihai Fratila. La visita prevede anche incontri con le autorità dello Stato.
(R.P.)