2013-12-04 14:20:29

Mons. Tomasi su uso dei droni: macchine non rispettano principio di umanità


Per la prima volta martedì scorso le Nazioni Unite hanno utilizzato un drone, ovvero un aereo senza pilota, nell’ambito di una missione di pace nella regione orientale del Congo, dove operano gruppi armati ribelli. La notizia apre nuove riflessioni sull’uso pacifico dei droni, frequentemente usati negli ultimi anni a scopo militare, con gravi implicazioni etiche e umanitarie che sono state messe in evidenza dal rappresentante Santa Sede presso l’Onu a Ginevra, mons. Silvano Tomasi. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

Intervenuto nell’incontro annuale dei Paesi firmatari della Convenzione per interdire o limitare l’uso di armi dagli effetti traumatici eccessivi o indiscriminati, come i droni armati, l’arcivescovo Tomasi ha sollecitato la comunità internazionale a ragionare “sull’incapacità dei sistemi tecnici automatici preprogrammati di dare giudizi morali su vita e morte, di rispettare i diritti umani e di osservare il principio di umanità”. Infatti, “quando un drone armato viene pilotato a migliaia di miglia di distanza, chi ha la responsabilità delle violazioni umanitarie compiute attraverso il suo utilizzo?” E “quando informazioni vitali relative all’uso di droni armati vengono sottratte alla verifica, come si può appurare la conformità con il diritto internazionale, il diritto umanitario internazionale e gli standard etici?”, si è chiesto il presule.

Inoltre, “la mancanza di rischi militari e la presunta precisione dei droni armati” potrebbero indurre “a compiere attacchi” più rischiosi per i civili. Sono dunque fondamentali “una maggiore trasparenza e una responsabilità più chiara nel loro uso”. S’impone inoltre di preparare gli operatori remoti di sistemi robotici e di garantire loro il “tempo necessario per riflettere” su “decisione” da prendere davanti a uno schermo “che riguardano la vita e la morte”. Quasi il 30% dei piloti di droni sperimenta infatti "crisi esistenziali". Chiediamoci infine, ha detto mons. Tomasi, se “questo contesto di guerra disumanizzata” può rendere “più attraente entrare in guerra”.

Ultimo aggiornamento: 5 dicembre







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