Siria: il patriarca Gregorio III: “A Maalula veri martiri”
“Siamo decisi a rimanere in questa terra benedetta anche a costo del martirio e del
martirio di sangue. E’ già avvenuto per alcuni dei nostri fedeli, come i tre uomini
di Maalula, Michael Taalab, Antonios Taalab e Sarkis Zakhem. Costoro sono veri martiri,
uccisi per essersi rifiutati di rinnegare la loro fede”: è quanto dice in una nota
invita all’agenzia Fides Gregorio III Laham, patriarca melchita di Antiochia e di
tutto l'Oriente, con sede a Damasco. Il patriarca esprime forte preoccupazione per
la nuova invasione del villaggio cristiano di Maalula da parte di gruppi armati islamisti,
che hanno terrorizzato la popolazione e preso in ostaggio 5 suore ortodosse nel monastero
di Santa Tecla. Il patriarca ricorda con gioia il recente incontro della Chiesa melkita
con Papa Francesco: “Abbiamo invocato con il Santo Padre la fiamma della speranza
perché non si estinguesse nei nostri cuori. Aiutati e sostenuti dalle preghiere del
Papa e dalle sue iniziative profetiche, audaci ed evangeliche, vogliamo rimanere in
questa terra benedetta, la Siria, culla del cristianesimo”. Il patriarca ha chiesto
al Papa di “aiutare i cristiani siriani a restare in Medio Oriente” e lancia un appello:
“Noi, cristiani e musulmani, dobbiamo, possiamo e vogliamo restare insieme, per testimoniare
il Vangelo e costruire un mondo nuovo e un futuro migliore per i nostri giovani.
Gregorio III riferisce che in Siria vi sono 9 milioni di sfollati. Oltre 1,2 milioni
di siriani sono fuggiti in Libano: tra loro circa 42mila cristiani. Nel complesso
sono 450mila i cristiani (delle diverse confessioni) emigrati all'estero. Secondo
le cifre fornite dal patriarca, tra i cristiani siriani vi sono circa 1.200 morti,
fra civili, soldati, suore e sacerdoti. Le chiese danneggiate sono almeno 60. (R.P.)