Malta. Il card. Vegliò: amore e solidarietà nei confronti dei migranti
La “chiamata all’amore e alla solidarietà” nei confronti dei migranti “è responsabilità
di tutti” ma c’è “una responsabilità maggiore per tutti quelli che occupano una posizione
di amministrazione e di governo, perché li impegna a prendersi cura particolarmente
dei più deboli”. È l’appello lanciato ieri a La Valletta, a Malta - riferisce l'agenzia
Sir - dal card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale
dei migranti e dei rifugiati, nel suo intervento in apertura del convegno “La pastorale
per i migranti e i rifugiati tra integrazione e inclusione” organizzato dalla Commissione
“Caritas in veritate”, sezione migrazioni del Consiglio delle Conferenze episcopali
europee. Vi partecipano una quarantina di vescovi e delegati della pastorale migratoria
di 19 Conferenze episcopali. Il card. Vegliò, che lunedì ha visitato per la prima
volta un Centro “chiuso” dove vengono tenuti in “detenzione preventiva” i migranti
sbarcati a Malta, ha ricordato che “nessuno è autorizzato a ledere la dignità umana,
né un governo, né un ente pubblico o privato. Essa va rispettata e promossa attraverso
l’affermazione e la tutela dei diritti umani, che includono il diritto a scegliersi
liberamente lo stato di vita e a fondare una famiglia, il diritto all’educazione,
al lavoro, alla reputazione, al rispetto”, oltre al “diritto a vivere senza paura
e nella sicurezza, con possibilità di accedere ad un equo sistema giudiziario”. “Ogni
istanza che ignori la dignità umana - ha sottolineato il card. Vegliò - costituisce
un affronto alla volontà divina e viola i diritti fondamentali di cui ogni persona
è portatrice”. Il presidente del dicastero vaticano ha quindi auspicato “la necessità
di una stretta collaborazione tra Paesi di origine, di transito e di destinazione
dei migranti” e “adeguate normative che possano coagulare i diversi assetti legislativi”,
per “coniugare la salvaguardia dei diritti fondamentali dei migranti e delle loro
famiglie e la tutela delle comunità di arrivo e di accoglienza”. Dal convegno è emerso
che a Malta la percentuale di richiedenti asilo è la più alta in Europa: 21,7 ogni
1.000 abitanti (dati Unchr riferiti al 2008-2012), con un tasso di riconoscimento
dello status superiore al 50% di tutti i migranti che sbarcano sull’isola, in maggioranza
provenienti dal Corno d’Africa. Nel suo intervento mons. Charles Scicluna, vescovo
ausiliare di Malta, ha invitato a “trasformare la sfida delle migrazioni in opportunità
e tradurre l’opportunità in impegno a livello europeo”. Anche perché, ha aggiunto
Emanuel Mallia, ministro degli interni e della sicurezza nazionale di Malta, “l’impegno
alla tutela internazionale di Malta è messo a dura prova” mentre le possibilità di
integrazione dei migranti sul territorio “incontrano diversi ostacoli di natura economica”,
perché “il mercato del lavoro è ristretto, il territorio limitato e c’è un’alta densità
di popolazione”. (R.P.)