Siria. Raid su Aleppo. Gli Usa pronti a distruggere in mare parte dell'arsenale chimico
di Damasco
In Siria non si arresta la violenza nonostante i preparativi per la conferenza di
pace cosiddetta “Ginevra 2” che si terrà il 22 gennaio. E' salito a oltre 50 morti
il bilancio delle vittime di un raid dell'esercito contro al Al-Bab, sobborgo a est
di Aleppo in mano ai ribelli. Intanto gli Stati Uniti hanno dato la loro disponibilità
a distruggere parte dell'arsenale chimico di Damasco in mare. Marina Calculli:
Due raid
dell’esercito di Assad contro al al-Bab, un sobborgo a est di Aleppo in mano ai ribelli,
hanno provocato già almeno 50 vittime, come denuncia l'Osservatorio siriano dei diritti
dell'uomo. I raid sono stati condotti uno di seguito all’altro in meno di 24 ore,
da un elicottero che ha gettato barili di esplosivo direttamente sulla città. E prosegue
l’offensiva dell’esercito anche nella regione di Qalamun, a nord di Damasco. Anche
qui l’aviazione sta bombardando la città di Nabak, mentre sul terreno si scontrano
militanti legati ad al-Qaeda e i filo-regime, che hanno il man forte dell’Hizbollah
libanese e di alcuni militanti sciiti. Di fronte alla nuova ondata di successi militari,
il vice-ministro degli esteri Fayçal Moqdad ha insistito ancora ieri sul ruolo che
Bashar dovrà avere nella conferenza di Ginevra, prevista per il 22 gennaio prossimo,
e volta a riunire allo stesso tavolo governo e opposizione. Sul piatto delle tratative
il regime conta di portare il rispetto degli accordi sulle armi chimiche. Gli Stati
Uniti hanno annunciato, dopo le incertezze dell’ultima settimana, che una parte dell’arsenale
siriano – la più pericolosa - verrà distrutta su una nave americana, già pronta per
l’operazione.