2013-12-02 12:38:39

Giornata contro la schiavitù. Suor Bonetti: il Papa ci incoraggia a sconfiggere questa piaga


Si è celebrata ieri in tutto il mondo la Giornata Internazionale per l’Abolizione della Schiavitù, in memoria del 2 dicembre 1949, giorno in cui l’Assemblea generale Onu approvò la Convenzione per la repressione del traffico di persone. Nel messaggio per l’occasione, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, esorta la comunità internazionale a rafforzare l’impegno contro la moderna schiavitù. Un fenomeno aberrante che, purtroppo, è tutt’altro che sconfitto come sottolinea suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, simbolo della lotta alla tratta di esseri umani. L’intervista è di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

R. - Ne continuiamo a parlare, ma i numeri aumentano. Ultimamente c’è stato questo grande convegno organizzato dal Vaticano voluto dal Papa su questa terribile piaga della tratta di esseri umani che è poi quella che favorisce la schiavitù. Abbiamo scoperto che gli schiavi di oggi sono circa 30 milioni, molti di più degli schiavi di una volta! Noi oggi ci vergogniamo di quella schiavitù, ma di quella di oggi non ce ne vergogniamo più: è diventata una cosa normale, una cosa accettata perché ormai è diventata parte di una cultura il fatto che una persona si possa vendere o comprare. Abbiamo tantissime forme di schiavitù: la più terribile, la schiavitù sessuale per le donne e per i minori, ma ancora la schiavitù per il lavoro, quella dell’accattonaggio, degli organi, dei bambini soldato ... La schiavitù di oggi è causata da una terribile situazione di povertà. Ma noi ancora una volta sfruttiamo questa stessa povertà, queste stesse situazioni per creare i nuovi schiavi di oggi.

D. - C’è un problema sicuramente di indifferenza e quindi c’è anche un lavoro molto grande e profondo di formazione, di educazione ...

R. – Certamente! Papa Francesco parla della globalizzazione dell’indifferenza. Quando noi abbiamo incontrato - come piccolo gruppo di suore che operano in questo settore – il Papa, gli abbiamo chiesto che potessimo avere una giornata all’anno a livello ecclesiale per sensibilizzare maggiormente sia le conferenze episcopali che le scuole, le parrocchie, con i mezzi di comunicazione sociale, con le famiglie, in modo da affrontare veramente questo problema e affrontarlo anche in modo positivo per dire: “Mai più schiavi!”. L’anno scorso - noi come gruppo di religiosi insieme ai laici ed altre persone - abbiamo sentito il bisogno di creare una nuova associazione “Slaves no more!”, “Mai più schiavi!”, proprio per combattere la schiavitù di oggi ed offrire - in modo particolare, a tante donne che noi incontriamo sia sulle strade, che nelle case famiglia, nei centri di identificazione ed esplosione - l’opportunità di ritornare nei loro Paesi con dignità ed iniziare una vita nuova attraverso il lavoro di reintegrazione, di assistenza, di aiuto finanziario perché possano vivere. Queste sono le cose positive che noi dobbiamo pensare, sapere e sostenere. Ultimamente quando abbiamo chiesto al Papa di avere questa giornata gli abbiamo proposto che fosse nella festa liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, perché lei era una schiava. E allora ci ricorda, ancora una volta, che la schiavitù si deve e si può abolire.

Ultimo aggiornamento: 3 dicembre







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