Thailandia: continuano le proteste, premier Shinawatra costretta a nascondersi
Si infiamma la situazione in Thailandia, dove circa 30 mila manifestanti sono scesi
in piazza anche oggi contro il governo guidato da Yingluck Shinawatra, sorella dell’ex
premier Thaksin, a sua volta deposto nel 2006. Negli scontri della scorsa notte almeno
4 persone hanno perso la vita e oggi la stessa Shinawatra è stata costretta a rifugiarsi
in un luogo ancora ignoto. Il servizio di Davide Maggiore:
I manifestanti
hanno fatto irruzione nell’edificio in cui si trovava il primo ministro, ma Shinawatra
è stata messa in salvo dalle forze dell’ordine, che l’hanno portata in una località
segreta. Ora l’intera area di Bangkok in cui si trovano il palazzo del governo e quelli
ministeriali è circondata da un cordone di poliziotti e blindati, e i manifestanti
hanno tentato a più riprese di forzare il blocco, respinti, qui e in altre parti della
città, dalla polizia con idranti e lacrimogeni. I leader della protesta hanno chiesto
ai loro sostenitori di dirigersi verso le sedi del governo, di alcuni ministeri e
di vari canali televisivi, per paralizzare il Paese. Alcuni edifici sono già stati
occupati dai manifestanti durante la settimana, e oggi i dimostranti avrebbero preso
il controllo anche dell’emittente statale PBS, secondo fonti dell’azienda e della
polizia. Il fronte degli antigovernativi, a sua volta, ha dichiarato quello di oggi
‘il giorno della vittoria’ e proclamato per domani lo sciopero generale: l’intenzione
dei dimostranti è di restare in piazza fino al rovesciamento del governo di Shinawatra,
che considerano di fatto guidato da Thaksin, il fratello – in esilio - del premier.