Croazia al voto per inserire il matrimonio uomo-donna nella Costituzione
Urne aperte da questa mattina in Croazia per il referendum che chiede di inserire
nella Costituzione la definizione del matrimonio come “unione tra un uomo e una donna”.
Dal voto, che proseguirà fino alle ore 19, si attende una vittoria dei “sì”: secondo
gli ultimi sondaggi, dovrebbero votare a favore del quesito – promosso da alcune associazioni
cattoliche raccolte nel gruppo “Nel nome della famiglia” – tra il 59% e il 68% dei
croati. Per il “sì” è schierata, tra gli altri, l’opposizione di centrodestra, mentre
i partiti di centrosinistra, i ministri, il premier socialdemocratico Zoran Milanovic
e il presidente della repubblica Ivo Josipovic hanno annunciato il loro voto contrario.
La Conferenza episcopale croata, in un messaggio pubblicato dai principali quotidiani,
ha invitato ad esprimersi per il “sì”. “Le questioni del matrimonio e della famiglia
- ha ricordato, nelle scorse settimane, anche l’arcivescovo di Zagabria, il cardinale
Josip Bozanic – sono di importanza vitale per la nostra società”. “La definizione
del matrimonio come unione tra un uomo e una donna è per i cattolici ovvia, ma oggi
noi dobbiamo batterci per difenderla e conservarla per il futuro”, ha aggiunto il
porporato. Favorevoli al referendum sono anche le comunità serbo-ortodossa e quella
musulmana bosniaca. La legge, attualmente in vigore in Croazia, garantisce alle coppie
dello stesso sesso solo parte dei diritti di quelle sposate. Il governo ha proposto
una riforma che istituisce le unioni civili, ma non il matrimonio, e non concede il
diritto all’adozione dei minori. (D.M.)