Proteste e arresti in Ucraina dopo il mancato accordo con l’Unione Europea
In Ucraina, si infiamma a Kiev la protesta contro il congelamento dell'Accordo di
associazione e di libero scambio con l'Unione Europea deciso dal governo del presidente
filo-russo Viktor Yanukovich. L’Unione Europea, intanto, condanna l'uso "eccessivo
e ingiustificato", ieri sera, della forza da parte della polizia contro dimostranti
scesi in piazza per sostenere l'accordo con Bruxelles. Il servizio di Giuseppe
D’Amato:
“State calmi”.
Questo l’appello dell’Unione europea ai manifestanti a Kiev. Lo sgombero notturno
di Piazza dell’Indipendenza ha ancor più esacerbato gli animi. Si contano già numerosi
feriti ed arrestati. “Siamo stati provocati” è la giustificazione ufficiale del Ministero
degli Interni. Se l’ex presidente Jushenko pretende le dimissioni del ministro competente
il premier Azarov invita la gente a non credere alle voci, più incredibili che in
queste ore piene di tensione si rincorrono in Ucraina, e a non cedere ai provocatori.
L’opposizione ha chiesto a Bruxelles una risposta dura alla violenza, ha indetto lo
sciopero generale e propone elezioni anticipate con le dimissioni del presidente Janukovich.
Il centro della protesta si è intanto spostato nelle vicinanze del famoso Maidan,
dove oggi è stato issato un imponente albero di Natale. Stasera sono in 15mila in
piazza Mikhailovsky. Domani certamente di più. Dall’Ucraina occidentale sono annunciati
bus e treni pieni di filo-europeisti.