Il cardinale Bagnasco: “La Chiesa non è una ong, ma corpo vivo di Cristo”
“Le cose peggiori spesso si fanno in nome del bene comune”. Così ha parlato sabato
il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, intervenendo
al convegno “1933-2013: Genova e il Paverano, 80 anni di carità”, riferendosi a pratiche
come l’eutanasia e l’aborto. Sul tema della legge di stabilità ha poi aggiunto che
i tagli “non devono essere indiscriminati, ma rispondere a criteri di equità, giustizia
e attenzione”. Più tardi il porporato ha celebrato nella cattedrale di San Lorenzo
l’80.mo anniversario dell’Opera Don Orione e dell’apertura del suo istituto nel capoluogo
ligure, ringraziando i volontari per il loro servizio: “Coloro che sono nel bisogno,
più indifesi ed esposti, sono invisibili agli occhi della società che punta sul profitto,
sul denaro, sul potere e sull’efficienza – ha detto durante l’omelia – e che quindi
troppo spesso ha poco tempo e poca voglia di occuparsi degli altri, quando ciò non
fa tornare nulla”. Il porporato ha poi ricordato quante opere della Chiesa nel mondo
sono “diventate languide si sono esaurite o si sono spente perché strada facendo si
sono ritenute grandi e hanno acquisito quello stile di mondanità spirituale che tanto
stigmatizza Papa Francesco”. “La Chiesa – ha concluso - non è un’organizzazione, una
ong, ma un organismo vivo, un corpo vivo perché corpo di Cristo”. (R.B.)