Il card. Filoni a Trinidad e Tobago: annunciare a tutti l'amore compassionevole
di Dio
Un’esortazione a risvegliarsi, a “gettare via le opere delle tenebre e a mettere l’armatura
della luce”, come ammonisce San Paolo nella seconda lettura scelta per la Prima Domenica
d’Avvento, è stata rivolta durante la sua omelia nella celebrazione solenne nella
pro cattedrale di Porto of Spain, nell’isola caraibica di Trinidad e Tobago, dal cardinale
Ferdinando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli,
in visita pastorale nelle Antille. Alla liturgia hanno partecipato anche l’arcivescovo
della città, Joseph Harris, molti vescovi locali e il presidente del Paese. “Per entrare
nella casa di Dio dobbiamo essere pronti a conformare i nostri atteggiamenti e le
nostre azioni al mistero del Padre che invia il Figlio per essere l’Emmanuele, il
Dio con noi – ha detto ancora il porporato spiegando il significato del Natale – questo
mistero continua in noi che siamo stati inviati da Gesù per annunciare l’amore compassionevole
del Padre al mondo”. Sulla missione dell’evangelizzazione, il cardinale Filoni ha
richiamato le parole che Papa Francesco ha rivolto nel luglio scorso ai vescovi del
Brasile, invitando tutti nella Chiesa a rispondere alla vocazione del “discepolato
missionario” e dell’incontro con il Maestro e poi con l’uomo che attende il messaggio.
“C’era urgenza nelle parole del Santo Padre – ha aggiunto il prefetto per l’Evangelizzazione
dei Popoli – e questo senso di urgenza e di attesa è anche un tema centrale durante
la stagione di Avvento che ci ricorda che siamo in un periodo di attesa che il Signore
torni a portare a compimento tutte le cose”. Il cardinale si è poi rivolto specificamente
alla Chiesa di Trinidad e Tobago, definendola la “madre” di molte chiese particolari
nelle Antille e nel ringraziare i religiosi per il loro esempio di povertà in Cristo,
di castità e obbedienza vivente, li ha invitati a non temere di chiamare i giovani
al sacerdozio e alla vita consacrata. Un grazie particolare, infine, il porporato
lo ha rivolto anche ai laici che si dedicano ai diversi movimenti ecclesiali presenti
sul territorio, costruendo legami di comunione attraverso le parrocchie e portando
in molte realtà nuova gioia e nuovo entusiasmo per la fede. (A cura di Roberta
Barbi)