2013-11-30 15:41:30

Giornata nazionale del Parkinson: pochi fondi in Italia per la ricerca


Sono 300mila in Italia i malati affetti dal Parkinson, una malattia degenerativa che colpisce circa 6 mila italiani ogni anno. Iniziative e incontri di sensibilizzazione si tengono su tutto il territorio nazionale, in occasione della quinta edizione della Giornata nazionale del Parkinson, promossa dal comitato medico scientifico Limpe Dismov-Sin. Sulla malattia e sullo stato della ricerca in Italia, per la quale è stata anche lanciata una raccolta di fondi, Antonella Pilia ha intervistato Giovanni De Fazio, neurologo del Policlinico di Bari: RealAudioMP3

R. – Il Parkinson è una malattia progressiva che, purtroppo, peggiora con il tempo; è caratterizzata da una serie di problemi del movimento, il principale dei quali è un rallentamento motorio, che determina la compromissione di tutte le attività della vita quotidiana di una persona. Oltre ai disturbi motori, però, negli ultimi anni sono stati individuati una serie di segni, che possono andare dalla depressione a problemi di olfatto e disturbi del sonno, fino a disagi cognitivi che a volte si trasformano in una vera e propria demenza.

D. – Il Sistema sanitario nazionale riesce a prendersi carico di questi malati?

R. – È necessario che ci siano più figure che concorrono alla cura e alla gestione, in generale, del paziente affetto da Parkinson. La diagnosi di questa malattia è clinica: non ci sono esami strumentali che possano sostituirsi al medico, al neurologo in particolare. Per questo motivo, la presenza di questo specialista è fondamentale, ma non tutte le strutture ospedaliere hanno neurologi e non tutti i neurologi sono anche “parkinsonologi”. Tutto questo determina, a volte, la possibilità di errori e ritardi nella diagnosi della malattia.

D. – Sappiamo quanto sia importante la ricerca scientifica per l’individuazione di una cura. Lo Stato quanto investe in questo campo?

R. – I finanziamenti da parte dello Stato sono pochissimi per la ricerca in generale, e per la malattia di Parkinson in particolare, pena l’abbandono di approfondimenti culturali e scientifici sulla malattia. La ricerca è lasciata quasi esclusivamente alla buona volontà di alcune strutture universitarie che in Italia si occupano di questa patologia.

D. – In occasione di questa giornata, avete promosso anche una raccolta fondi destinata alla ricerca sulla caduta dei malati di Parkinson …

R. – Sì, è un progetto di ricerca volto a cercare di capire meglio quali siano i fattori responsabili di questo segno clinico – la caduta – che può incidere pesantemente sulla qualità di vita dei pazienti affetti dal Parkinson.







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