Sviluppo in Africa (Prodi): "Ci vuole tempo e costanza per assicurare la crescita
sostenibile, ma è l'unica strada"
"Economia Solidale
e Sviluppo Sostenibile per l'Africa" è il titolo del Simposio internazionale
organizzato in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze con la Fondazione
Sorella Natura. Lo spirito del convegno è di fornire indicazioni sul fatto
che per affrontare i problemi in Africa si esca dall'assistenzialismo, si eviti ogni
forma di neocolonialismo, si custodisca adeguatamente l'umanità africana e il suo
ambiente naturale. Romano Prodi, Rappresentante ONU per il Sahel - che riceverà
la laurea honoris causa dell'Università del Burkina Faso, insieme
al cardinale Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis
e a Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni - spiega ai nostri
microfoni la necessità di promuovere nel continente una economia integrata per potenziare
e velocizzare il processo di crescita che già l'Africa sta percorrendo da 6-7 anni.
"Nonostante la forte arretratezza ancora diffusa, l'Africa cresce più della media
mondiale, (intorno al 5%). Le risorse sono però ancora mal distribuite. Occorre tempo
e costanza per garantire un vero circuito virtuoso - precisa Prodi - ma siamo soddisfatti
che gli obiettivi di crescita siano stati definiti localmente e che venga data la
possibilità ai singoli paesi che intendano investire con infrastrutture in Africa,
di farlo direttamente". Ricordando quel centinaio di profughi, per lo più donne
e bambini, trovati morti di fame e sete nel deserto del Niger un mese fa, Prodi commenta:
"La pietà umana non basta. Se noi non lavoriamo nella direzione indicata e con una
grande intensità, questi episodi aumenteranno nel futuro". "Un chicco
di grano (Teff) per Emdibir" è un progetto di sviluppo sostenibile in una
regione dell'Etiopia poverissima ma con discrete potenzialità. La Caritas di Tortona
e il Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale dell'Università cattolica
di Piacenza stanno lanciando un'opera di innovazione agricola ed alimentare, attraverso
la formazione e la divulgazione locale. Supporto a coltivazione ed allevamento,
per avviare un centro agricolo pilota. A parlarcene, Elena Passadori e Giuseppe Bertoni,
già direttore dell'Istituto di Zootecnica e coordinatore del più articolato progetto
"Produzione di cibo appropriato: sufficiente, sicuro e sostenibile" per Expò 2015,
con tre centri pilota: Italia, India, Congo. (a cura di Antonella Palermo)