Spiragli di pace in Siria in vista della conferenza Ginevra 2
In Siria infuriano gli scontri, nei pressi Damasco, tra forze governative e ribelli,
nonostante il presidente Assad e il leader della Coalizione armata di opposizione
abbiamo annunciato ieri di voler partecipare alla seconda Conferenza di Pace a Ginevra
il 22 gennaio. Il servizio di Roberta Gisotti:
Il governo di
Assad sarà a Ginevra “non per cedere il potere a qualcuno, bensì per il bene del popolo
siriano e a sostegno di una soluzione politica”, cosi in una nota del ministero degli
Esteri di Damasco, che antepone ad ogni negoziato di pace la lotta al terrorismo,
contro tutti i ribelli armati, e lancia un monito a Francia, Gran Bretagna, altri
Paesi e ai “loro agenti nel mondo arabo” di prendere atto che “l’epoca del colonialismo
è tramontata”. Assad non ha intenzione dunque di farsi da parte come chiedono le opposizioni,
guidate dal leader della coalizione nazionale, al Jarba, che dopo un primo rifiuto
si è detto disponibile a presenziare i colloqui. E mentre infuriavano ieri gli scontri
armati intorno a Damasco, è arrivato l’appello congiunto per un cessate il fuoco di
Turchia ed Iran, principali sostenitori sul piano militare delle parti in conflitto,
i ribelli appoggiati da Istanbul, il governo da Teheran, che deve ritirare le proprie
forze dalla Siria, se vuol essere invitato a Ginevra, ha chiesto il leader dell’opposizione
Jarba.