2013-11-28 16:03:12

Presentata la campagna per i senza dimora di Roma: "Casa dolce caritas"


Una scatolina a forma di casa con all’interno alcuni cioccolatini. E’ il piccolo omaggio della campagna di solidarietà “Casa dolce Caritas”, presentata ieri mattina a Roma dalla Caritas diocesana, che dal prossimo 9 dicembre al 12 gennaio 2014 verrà distribuito nella capitale sui treni ad alta velocità. Obiettivo dell’iniziativa, promossa in collaborazione con le Ferrovie dello stato Italiane, è quello di sensibilizzare la raccolta fondi per l’ampliamento dell’ostello Caritas “Don Luigi Di Liegro” di Roma Termini. Marina Tomarro ne ha parlato con mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana:RealAudioMP3

R. – L’iniziativa nasce perché abbiamo cominciato i lavori per la riqualificazione dell’Ostello di Via Marsala. Le Ferrovie, per poter arrivare a terminare la raccolta necessaria per la riqualificazione, ci hanno dato la disponibilità di poter mandare volontarie delle Ferrovie dello Stato e i volontari della Caritas sui treni ad alta velocità, dove potranno offrire ai viaggiatori che vorranno questo piccolo gadget, che è a forma di casa: perché quelli che vivono in strada desidererebbero stare in una. E questo per ricordare che non tutti hanno una casa e come Caritas vorremmo offrire non solamente un letto per dormire, ma una casa. E la casa significa relazioni, significa amicizia, significa disponibilità, significa far rivivere la persona con la sua dignità nelle necessità più fondamentali che ha.

D. – La Caritas ha più ostelli, ha più mense. Facciamo allora il punto sulla situazione proprio di disagio che esiste qui nella capitale…

R. – Questa notte, a Roma, hanno dormito fuori casa tra le seimila e le settemila persone. Noi, come Caritas, arriviamo a 350 posti. Adesso, stiamo ampliando perché arriva il freddo e cerchiamo di mettere a disposizione tutti i luoghi che abbiamo: ma non arriveremo mai a coprire tutto il bisogno di questa grande città e quindi il nostro diventa anche un appello alla città. Noi abbiamo circa 350 parrocchie a Roma, se ogni parrocchia prendesse cinque persone, noi avremmo aumentato moltissimo la disponibilità per dare risposta a quelli che vivono per la strada, anche perché ora con il freddo diventa anche molto pericoloso.

D. – Chi sono oggi queste persone disagiate?

R. – Non c’è una tipologia specifica. Viviamo in una tale precarietà che dall’oggi al domani ci si può trovare in strada, anzi addirittura a vivere dentro la macchina. Ultimamente, mi è arrivata una mail dove mi dicevano che c’è una famiglia – padre, madre e una figlia di 25 anni – che vivono in macchina. Quindi, non è solamente il barbone… Noi oggi abbiamo l’esigenza molto, molto grande di dare risposta a delle domande che sono enormi e non più solamente al barbone che sta per la strada. Oggi, è la famiglia che ci chiede, che ci interroga. E ci sentiamo impotenti davanti a queste grandi domande.

Su questa iniziativa ascoltiamo il commento del cardinale vicario Agostino Vallini:

“La comunità cristiana se non vive il Vangelo della carità, rinnega se stessa. Lo si vive come persone, lo si vive anche come comunità. Il Vangelo della carità non è soltanto il Vangelo verso i poveri, ma verso ogni forma di povertà. Papa Francesco invita la Chiesa ad andare alle periferie esistenziali, un’espressione ormai passata per indicare ovunque ci sia qualcuno che soffre, che sta male, che ha bisogno, ci sia qualcuno che gli dia una mano. Questa è vita cristiana, ma è anche una vita cristiana pienamente umana”.

Ultimo aggiornamento: 29 novembre







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