Chiara Amirante: “Evangelii Gaudium”, urgente rivalutare carisma della donna
“Una nuova tappa evangelizzatrice” caratterizzata dalla gioia: è quanto chiede Papa
Francesco nell’Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”. Sergio Centofanti ha
raccolto il commento di Chiara Amirante, fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti:
R. - È bellissimo
questo voler sottolineare, da parte di Papa Francesco, l’aspetto della gioia come
un aspetto fondamentale della vocazione di ogni cristiano. A volte, dimentichiamo
questo grande dono della pienezza e della gioia di Cristo Risorto che siamo chiamati
a testimoniare in una società dove la depressione e la tristezza del non aver riempito
la vita di senso continuano a moltiplicarsi in maniera esponenziale.
D. - L’Esortazione
parla di evangelizzatori con Spirito che pregano e lavorano …
R. - Sì, credo
che non possa esserci evangelizzazione se non ci lasciamo, in qualche modo, condurre
dallo Spirito, perché è Lui il vero agente dell’evangelizzazione. Basti pensare alla
nascita delle prime comunità cristiane e a come i discepoli hanno avuto bisogno del
fuoco della Pentecoste per uscire anche dai loro timori e dalle loro paure.
D.
- Il Papa chiama tutta la Chiesa a rinnovarsi con creatività e audacia …
R.
- Questo punto che lui sottolinea è molto bello: la creatività, che è tipica dello
Spirito Santo, e l’audacia; lui preferisce una Chiesa incidentata perché esce nelle
strade, piuttosto che una Chiesa malata perché ripiegata su se stessa e rinchiusa
in se stessa. Questo invito continuo ad una Chiesa aperta, con le porte aperte, soprattutto
quelle del cuore, e la creatività dello Spirito che ci imprime a fuoco nel cuore quel
“Guai a me se non testimoniassi il Vangelo!”, che con tanto ardore ripete San Paolo
che dovrebbe essere un po’ il cuore della vita di ogni cristiano.
D. - Sottolinea
anche la necessità di far crescere la responsabilità dei laici e di allargare gli
spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa …
R. - Questo è
sicuramente un aspetto molto bello! Anche l’attenzione all’importanza dell’impegno
di tutti i laici, perché siamo tutti chiamati ad essere missionari ed evangelizzatori
in qualche modo. A volte noi laici siamo un po’ presi da una tentazione, quella che
lui chiama “l’accidia spirituale”. E poi c’è questa attenzione che lui dà al ruolo
della donna, proprio guardando Maria che è stata Regina degli Apostoli: il Signore
ha voluto veramente conferire alla donna una dignità altissima che forse troppe volte
viene in qualche modo svalutata, svilita, quando c’è un carisma fondamentale, proprio
il carisma mariano, il carisma della donna, che porta il suo contributo specifico
di maternità, di amore, di accoglienza, che è proprio della figura femminile. Penso
sia urgente valorizzare di più questo aspetto, perché anche la psicologia della donna
ci aiuta sempre a ritornare al cuore. In più punti Papa Francesco ha sottolineato
l’importanza del cuore dell’evangelizzazione, di metterci in ascolto di quanto Gesù
attraverso la sua Parola dice al cuore per poterlo comunicare non tanto come un insieme
di pensieri o di idee, ma qualcosa che ci tocca profonda mentre il cuore ce lo rinnova
e rinnova la nostra vita perché tutto ciò che è amore porta un grande rinnovamento
e un grande fuoco meraviglioso nella nostra vita.
D. - Nel testo c’è anche
l’invito recuperare la freschezza originale del Vangelo, a concentrarsi sul primo
annuncio il “kerygma”: “Gesù Cristo ti ama - scrive il Papa - ha dato la sua vita
per salvarti e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno per illuminarti, rafforzarti
e liberarti”….
R. - Questa credo che sia l’esperienza che poi ci porta ad esser
impegnati nel portare questa meravigliosa notizia a chiunque incontriamo, perché quando
fai l’esperienza che Gesù ti ama personalmente, che Gesù ha dato la sua vita per te,
è un annuncio che ti cambia veramente la vita. Quindi fai l’esperienza di questo amore
di sete, quella sete del nostro cuore sempre inquieto finché non riposa in Gesù, come
ci ricorda Sant’Agostino.
D. - Il Papa conclude l’Esortazione guardando verso
la Madre di Dio e dice: “Guardando Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria
della tenerezza e dell’affetto”…
R. - Certamente Maria è la stella dell’evangelizzazione!
Per tutti noi è il modello come madre dell’amore, della tenerezza. Questa figura meravigliosa
di Colei che serbava nel cuore ogni parola di Gesù e la viveva. È una riscoperta fondamentale
che credo tutti siamo chiamati a fare: guardare Maria per imparare davvero cos’è l’amore
e come incarnare pienamente il meraviglioso messaggio che Gesù ci ha portato, la meravigliosa
buona notizia, e farla scoprire a tutto il mondo.