Berlusconi fuori dal Parlamento: prosegue dibattito nel Paese. Il commento del prof.
Baggio
La notizia della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore decretata mercoledì dal
Parlamento italiano è rimbalzata con evidenza sulla stampa internazionale per il rilievo
della vicenda anche personale del fondatore di Forza Italia, protagonista da quasi
un ventennio nella scena politica italiana. Nel Paese prosegue il dibattito sull'intera
vicenda. Il primo interrogativo riguarda i rischi per la tenuta del governo guidato
da Enrico Letta. Luca Collodi ne ha parlato con il prof. Antonio Maria Baggio,
docente di Filosofia politica all’Istituto universitario Sophia di Loppiano, in Toscana:
R. – Alcuni
rischi li corre in maniera seria. Il primo rischio è quello di un’azione di logoramento
condotta da Berlusconi, con la sua nuova forza politica, perché gli conviene restare
all’opposizione in modo da tesaurizzare le difficoltà e suggerire anche l’idea che
si potrebbe fare diversamente. Questo certamente non aiuta il governo e gli toglie
una parte dei sostegni. Un altro elemento di rischio può venire da una certa spinta
di Renzi sul Partito Democratico, una volta diventato segretario, per andare verso
elezioni subito. E questo mette in situazione critica – ecco il terzo elemento – il
gruppo parlamentare di Alfano, che è destinato in prospettiva ad una alleanza con
Berlusconi per rifare – diciamo – un centrodestra, ma in questo momento è al governo.
Quindi è una posizione che potrebbe logorarne la presenza. I rischi sono effettivi!
Dunque non sappiamo in questo momento se si va ad elezioni, ma presto, oppure se questo
governo riesce a terminare il 2014, per onorare anche il semestre europeo condotto
dall’Italia.
D. – Prof. Baggio, una delle conseguenze della decadenza di Berlusconi
da Palazzo Madama è che oggi i tre maggiori leader dei tre maggiori partiti più votati
– Berlusconi, Grillo e Renzi, che potrebbe essere futuro leader – sono fuori dal Parlamento…
R.
– Sì c’è una coincidenza in questo star fuori, però le cause sono molto diverse: Grillo
si è autoescluso per la rigida regola che ha imposto che non ci siano precedenti penali
e lui avendone uno, minimo, di una sentenza, coerentemente non è entrato; Renzi fa
parte della sua strategia, del suo asse portante continuare il legame con la realtà
delle città ben amministrate; Berlusconi non voleva uscire e ne è uscito! Quindi c’è
una situazione di casualità, però è anche vero che ci dice quanto sia frastagliato
il nostro panorama italiano. In realtà abbiamo a che fare con due aree politiche di
centrosinistra e di centrodestra che sono in grande evoluzione. Certamente la cosa
importante da fare per il futuro - e quindi ragionando da un punto di vista di sistema
e di bene comune - è cercare di arrivare a due coalizioni che possano presentarsi
all’elettorato italiano dignitosamente, costituendo ciascuna un’alternativa valida.
D. – Prof. Baggio, in tutto questo, i cattolici sono fuori gioco?
R.
– Penso proprio di no! Sono profondamente convinto che per la presenza dei cattolici
in questo Paese, per la loro attività intelligente e donativa in tutti i campi, vi
sia bisogno proprio di loro nel momento in cui si tratta di ricostruire, sì, un quadro
politico, ma che non viene disgiunto da un quadro sociale. C’è bisogno dei cattolici
e che stiano attivamente, nel modo migliore, in tutti i posti dove stanno. E’ proprio
il momento in cui è il corpo sociale che deve rinvigorirsi. Quindi personalmente credo
che l’idea di ritentare, per l’ennesima volta, la costituzione di una forza politica
marcatamente cattolica - con una tendenza a questo centro che non esiste più, che
è inafferrabile - sia veramente tempo perso. Infine, vorrei qui accennare - senza
volerlo mescolare con le questioni italiane – al richiamo del Papa a tutto il Popolo
di Dio ad un impegno evangelizzatore. Questo significa che tutti hanno un compito
da fare: chi fa politica, chi fa società, chi fa volontariato, chi fa scuola, evangelizza
parlando il linguaggio della sua professione. Questo mi sembra un compito enorme che
hanno i cattolici in questo momento, dovunque siano.