Radio Vaticana: compie 75 anni il Programma in lingua polacca
La Radio Vaticana ha festeggiato ieri i 75 anni del suo programma in lingua polacca
con una Santa Messa presieduta da mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio
Consiglio per gli Operatori Sanitari. La sezione polacca della Radio Vaticana è nata
in un periodo storico particolarmente drammatico per la Polonia, che dal 1939 con
l’occupazione nazista al 1989 con la caduta del Muro di Berlino, ha vissuto 50 anni
di oppressione dittatoriale. Stefano Leszczynski ha intervistato per l’occasione
padre Tadeusz Cieslak della sezione polacca della nostra emittente:
R. - L’intuizione
di Papa Pio XI, di avere uno strumento di comunicazione, si può dire che è stata “geniale”:
uno strumento come quello della radio, che non parla solo in latino ed in italiano
ma anche in varie lingue europee. Un anno dopo, proprio questo strumento è servito
tantissimo per comunicare il messaggio del Papa: un messaggio di pace per tutto il
mondo “immerso” nella guerra. Preso atto che la Polonia è stato il primo Paese coinvolto
nella Seconda guerra mondiale, fu molto importante trasmettere queste parole della
speranza cristiana.
D. - Il programma polacco raggiunge un momento storico
importantissimo con l’elezione di Giovanni Paolo II e tutto il suo lungo Pontificato.
Si può dire che la sezione polacca della Radio Vaticana diventa un po’ la protagonista
di questo lungo periodo storico…
R. - E’ stato proprio così. Fu molto importante
proprio nel momento in cui Karol Wojtyla è diventato Papa e poi con tutta la sua missione
“abbondante”, piena di viaggi e di messaggi. La sua presenza in tutto il mondo, nel
momento in cui la Polonia era di nuovo oppressa dallo stato di guerra, si è ripetuta
la missione di portare speranza alla gente che si sentiva oppressa, imprigionata nel
proprio Paese.
D. - Come cambia la missione della sezione polacca oggi?
R.
- Il primo cambiamento è avvenuto proprio nel 1990, quando i nostri programmi sono
andati in onda non solo attraverso le onde corte ma anche sulle onde del primo programma
della Radio statale polacca. Così, la presenza “diretta” della voce del Vaticano è
stata il primo cambiamento. Poi bisognava adattare anche il linguaggio, adattarsi
un po’ alle situazioni tecniche e con modalità tecniche adeguate alla trasmissione
in Polonia. Noi serviamo un po’ come punto di informazione vaticana molto “pratica”
per alcuni aspetti.