Cortile dei Gentili a Berlino. Il card. Ravasi: atei e credenti, sempre in ricerca
Si conclude oggi a Berlino un altro appuntamento del “Cortile dei Gentili” promosso
e organizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura in collaborazione con i vescovi
tedeschi. Sull’evento, il nostro inviato Stefan von Kempis ha intervistato
il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del dicastero della Cultura:
R. – L’avvio
del Cortile dei Gentili a Berlino ha avuto un significato molto particolare, per me:
da una parte, infatti, ci sono state due figure che in maniera molto severa e rigorosa
hanno presentato le loro identità: anche l’ateo, il non credente l’ha presentata,
ma l’ha presentata anche – ed è questo l’altro aspetto significativo – con tutte le
domande che continuamente derivano sia per il credente, sia per il non credente. Cioè:
sia credere che non credere non è l’affermazione di una tesi, ma è l’affermazione
di una ricerca che ha una strada ma che ha anche tante deviazioni possibili. E’ per
questo che abbiamo raggiunto forse il significato del Cortile dei Gentili a livello
alto, cioè un dialogo nel quale si vedano le ragioni fondamentali differenti, ma si
veda anche come i percorsi sono talmente molteplici da aver bisogno del contributo
reciproco.
D. – Il sindaco Wowereit e un suo collaboratore non erano d’accordo
sulla sua visione di Berlino come “deserto religioso” e hanno affermato che qui ci
sono più comunità religiose che in qualsiasi altra capitale europea …
R. –
Io parlavo di deserto, però soprattutto con un significato particolare, e cioè quel
problema grave che, secondo me, ferisce sia credenti sia non credenti, che è il problema
cui ho fatto cenno anche nella mia premessa, cioè il problema dell’indifferenza. Il
problema della secolarizzazione in sé – la secolarità può essere anche un elemento
positivo – è quando si ha, invece, la perdita di qualsiasi domanda, di qualsiasi interrogazione
fondamentale: questo è un deserto che però, paradossalmente, può far costruire anche
le religioni. E’ anche per questo che sbocciano tante oasi che sono le religioni:
proprio perché la società nel suo insieme si trova senza più grandi capacità di domande
e di risposte. Si trova un po’ vuota. E allora, ecco, la figura di Papa Francesco
– per esempio – che ha creato interesse; ecco le religioni, anche le correnti mistiche
più strane, che creano interesse …