Berlusconi decaduto da senatore. Il voto palese del Senato respinge gli ordini del
giorno
Silvio Berlusconi non è più senatore della Repubblica. Lo ha deciso ieri pomeriggio
Palazzo Madama votando contro i 9 ordini del giorno del presentati dal centrodestra.
Il voto è avvenuto a scrutinio palese. A Berlusconi subentra Ulisse Di Giacomo, primo
dei non eletti in Molise nelle liste del Pdl. Il servizio di Debora Donnini:
Un clima teso,
dentro l’aula del Senato e fuori, ha accompagnato il voto che ha sancito la decadenza
di Silvio Berlusconi da senatore. Sono stati infatti respinti gli ordini del giorno
presentati in difformità dalla relazione della Giunta per le Immunità, che proponeva
di non convalidare l'elezione di Berlusconi. La relazione della Giunta deve intendersi
approvata, ha dunque affermato il presidente del Senato, Pietro Grasso:
“Si intendono pertanto approvate le conclusioni della Giunta delle elezioni e delle
Immunità parlamentari nel senso di dichiarare la mancata convalida dell’elezione del
senatore Silvio Berlusconi proclamato nella regione Molise”.
Forza Italia,
Gal e Nuovo centrodestra hanno votato contro. No anche dalla Lega secondo cui il Senato
doveva evitare di pronunciarsi sulla decadenza di Berlusconi e rinviare alla Corte
Costituzionale il giudizio sulla costituzionalità della legge Severino. A votare per
la decadenza, Scelta Civica, Sel, Pd e Movimento 5 Stelle. Acceso il clima in aula
con alcuni parlamentari di Forza Italia che hanno protestato con il presidente Pietro
Grasso, perché questi non ha tolto la parola alla capogruppo di M5s, Paola Taverna
che, nel suo intervento di dichiarazione di voto, aveva usato parole dure contro il
leader di Forza Italia. Di tono diverso i commenti. "Il Senato non ha fatto altro
che il suo dovere applicando la legge. Chi grida al golpe, minaccia sfracelli sceglie
la strada dell'avventura", ha detto il segretario del Pd, Epifani. Una brutta giornata,
dice invece il vicepremier e leader del Nuovo centrodestra, Alfano. “Riteniamo – aggiunge
– questa decadenza ingiusta”. Poco prima del voto, davanti a Palazzo Grazioli, tanti
manifestanti hanno ascoltato Silvio Berlusconi che assicura che continuerà
il suo impegno politico anche fuori dal Parlamento come Renzi e Grillo e dà appuntamento
al primo giorno di campagna elettorale:
"Noi siamo qui in un giorno amaro
e di lutto per la democrazia".
Sventolano alla manifestazione in suo sostegno
le bandiere di Forza Italia e in molti portano la fascetta nera del lutto al braccio.
La
notizia della decadenza di Berlusconi ha fatto il giro del mondo in pochi minuti irrompendo
come "breaking news" sui siti dei principali media italiani e internazionali. Giampiero
Guadagni:
Una breaking
news in tutto il mondo. La notizia del voto a Palazzo Madama che ha sancito la decadenza
di Berlusconi da senatore ha fatto subito irruzione sui siti Internet dei principali
media internazionali: dall'inglese Bbc alla tedesca Faz; dallo spagnolo El Pais al
francese Le Figaro. Il New York Times parla di espulsione dal Senato drammatica e
umiliante. In Italia le principali testate online hanno seguito in diretta i principali
momenti di questa convulsa giornata, fuori e dentro il Parlamento. Il sito del Corriere
del Sera riporta le parole di Berlusconi: giorno di lutto per la democrazia, ma
io resto. Quello di Repubblica sottolinea tra l'altro il duro faccia a faccia tra
gli ex compagni di partito, Bondi e Formigoni e l'attacco di Forza Italia ai senatori
a vita, presenti in aula oggi ma non in altre occasioni. Sul Fatto quotidiano campeggia
in rosso il titolo: espulso il pregiudicato. Altro fronte, altra lettura. La prima
pagina on line de Il Giornale, quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi,
alterna due titoli: Scempio della democrazia e Fine della libertà, tradotto in diverse
lingue. E Libero.it parla di suicidio del Parlamento. Da Avvenire cronaca e commenti
di una giornata, conclusa, viene sottolineato, con un verdetto scontato.