Iraq: proposte concrete per preservare le aree a maggioranza cristiana
La prima conferenza promossa dalla organizzazione “Amici di Bartala” per denunciare
la manomissione degli equilibri demografici nelle aree dove sono storicamente concentrate
comunità cristiane autoctone irachene (Erbil, 23-24 novembre) si è conclusa con la
proposta di un pacchetto di richieste concrete per affrontare tale emergenza. In particolare
- riporta l'agenzia Fides - l'organizzazione chiede la creazione di un Comitato congiunto
che riunisca rappresentanti del governo federale, di quello regionale del Kurdistan
e degli enti della provincia di Ninive per elaborare e porre in atto misure legali
e amministrative miranti a incentivare il ritorno delle famiglie cristiane autoctone
che hanno abbandonato la regione, proteggere i cristiani dell'area di Mosul – ancora
esposti a prepotenze e violenze mirate – e a introdurre meccanismi di controllo per
impedire che il mercato immobiliare e la vendita o le acquisizioni illegali di terreni
assumano carattere intimidatorio nei confronti dei cristiani. Si è chiesto anche di
combattere le forme di discriminazione strisciante che penalizzano i cristiani a livello
di assunzioni negli enti pubblici. L'Associazione “Amici di Bartala” si è costituita
nell'aprile 2013 con l'intento di elaborare e proporre analisi e iniziative volte
a documentare e contrastare i processi di lungo periodo destinati a modificare gli
equilibri demografici in aree tradizionalmente abitate da comunità cristiane, come
la rinomata piana di Ninive. Nei due giorni della conferenza svoltasi a Erbil, sono
stati forniti dati statistici sui processi di alterazione degli equilibri demografici
che negli ultimi tempi hanno visto ridursi significativamente la percentuale dei cristiani
in città come Tall Afar e Bartala. (R.P.)