Il Papa: il momento è dell'uomo, il tempo è di Dio ed è Lui che lo illumina con la
speranza
L’uomo può credersi sovrano del momento, ma solo Cristo è padrone del tempo. Lo ha
affermato Papa Francesco all’omelia della Messa di martedì mattina, celebrata in Casa
Santa Marta. Il Papa ha indicato nella preghiera la virtù per discernere ogni singolo
momento della vita e nella speranza in Gesù quella per guardare alla fine del tempo.
Il servizio di Alessandro De Carolis:
Due consigli,
per capire lo scorrere del presente e prepararsi alla fine dei tempi: preghiera e
speranza. La preghiera, assieme al discernimento, aiuta a decifrare i singoli momenti
della vita e a orientarli a Dio. La speranza è il faro a lunga gittata che illumina
l’ultimo approdo, quello di una singola vita e insieme – in senso escatologico – quello
della fine dei tempi. Papa Francesco riflette sul Vangelo del giorno, nel quale Gesù
spiega ai fedeli nel Tempio cosa dovrà accadere prima della fine dell’umanità, rassicurando
sul fatto che nemmeno il peggiore dei drammi dovrà gettare nella disperazione chi
crede in Dio. Osserva il Papa: “In questa strada verso la fine del nostro cammino,
di ognuno di noi e anche di tutta l’umanità, il Signore ci consiglia due cose, due
cose che sono differenti, sono diverse secondo come viviamo, perché è differente vivere
nel momento e differente è vivere nel tempo”:
“E il cristiano è un uomo
o una donna che sa vivere nel momento e sa vivere nel tempo. Il momento è quello che
noi abbiamo in mano adesso: ma questo non è il tempo, questo passa! Forse noi possiamo
sentirci padroni del momento, ma l’inganno è crederci padroni del tempo: il tempo
non è nostro, il tempo è di Dio! Il momento è nelle nostre mani e anche nella nostra
libertà di come prenderlo. E di più: noi possiamo diventare sovrani del momento, ma
del tempo soltanto c’è un sovrano, un solo Signore, Gesù Cristo”.
Dunque,
avverte Papa Francesco citando le parole di Gesù, non bisogna lasciarsi “ingannare
nel momento”, perché ci sarà chi approfitterà della confusione per presentarsi come
Cristo. “ll cristiano, che è un uomo o una donna del momento, deve avere – afferma
– quelle due virtù, quei due atteggiamenti per vivere il momento: la preghiera e il
discernimento”. E distingue:
“E per conoscere i veri segni, per conoscere
la strada che devo prendere in questo momento è necessario il dono del discernimento
e la preghiera per farlo bene. Invece per guardare il tempo, del quale soltanto il
Signore è padrone, Gesù Cristo, noi non possiamo avere nessuna virtù umana. La virtù
per guardare il tempo deve essere data, regalata dal Signore: è la speranza! Preghiera
e discernimento per il momento; speranza per il tempo”.
“E così – conclude
Papa Francesco – il cristiano si muove in questa strada, momento dopo momento, con
la preghiera e il discernimento, ma lascia il tempo alla speranza":
“Il
cristiano sa aspettare il Signore in ogni momento, ma spera nel Signore alla fine
dei tempi. Uomo e donna di momento e di tempo: di preghiera e discernimento, e di
speranza. Ci dia il Signore la grazia di camminare con la saggezza, che anche è un
dono di Lui: la saggezza che nel momento ci porti a pregare e discernere. E nel tempo,
che è il messaggero di Dio, ci faccia vivere con speranza”.