Colombia: le Farc “autorizzano” l’apertura delle chiese nel sud del Paese, ma solo
di domenica
Nel dipartimento colombiano di Putumayo, nel sud del paese, le Farc (Forze Armate
Rivoluzionarie Colombiane) consentono che le chiese possono essere aperte solo il
sabato e la domenica, e i sacerdoti quindi possano celebrare la Messa solo in questi
due giorni. La denuncia viene dal vescovo della diocesi di Mocoa-Sibundoy, capitale
del dipartimento di Putumayo, mons. Luis Alberto Parra Mora, il quale parlando ad
una radio locale ha ricordato che "all'inizio il divieto era per tutta la settimana",
ma dopo la richiesta degli abitanti delle città di Puerto Guzmán e Puerto Asís, la
guerriglia ha consentito la celebrazione della Messa nel fine settimana. “Ora siamo
nella fase di dialogo con i gruppi armati che ci hanno permesso di tornare a celebrare
l'Eucaristia in queste città, ma ancora non possiamo andare nella zona rurale, dove
le chiese sono chiuse tutta la settimana” ha detto il presule. Sebbene le Farc e il
governo del presidente Juan Manuel Santos proseguano i colloqui di pace a Cuba dal
2012 - riferisce l'agenzia Fides - il conflitto armato del Paese non accenna a diminuire.
Nella stessa zona di Putumayo, sei sacerdoti minacciati dalla guerriglia sono stati
trasferiti poco tempo fa per motivi di sicurezza. “Osserviamo con preoccupazione i
problemi di sicurezza dei nostri sacerdoti e dei nostri vescovi, a cui viene negata
la libertà di predicare la Parola di Dio" ha detto padre Pedro Mercado, vice segretario
della Conferenza episcopale colombiana, che ha chiesto la garanzia dello Stato per
il clero, affinché possa esercitare la sua missione. Durante la lunga storia del conflitto
armato sono state costanti le ostilità della guerriglia e di altri gruppi nei confronti
della Chiesa, tuttavia, come ha sottolineato padre Mercado, questo problema è aumentato
negli ultimi mesi. Secondo il nuovo programma, giovedì 28 novembre dovrebbe iniziare
il dialogo tra Farc e governo sul terzo punto degli accordi di pace. Inizialmente
l’incontro era stato fissato al giorno 17 novembre, come annunciato dopo la notizia
del secondo accordo, ma poi la data è stata rimandata al 28 novembre "per affinare
la visione, scambiare documenti e analizzare altre nuove proposte ricevute da diversi
gruppi della società colombiana", secondo una nota dell’agenzia Efe. (R.P.)