Ucraina: il card. Vegliò condanna migrazioni irregolari e traffico di esseri umani
“La migrazione per motivi economici è un fenomeno in costante aumento, al punto che
l’Ucraina occupa il quinto posto nell’elenco dei Paesi da cui partono i migranti (dopo
Messico, India, Federazione Russa e Cina)”. È uno dei passaggi del discorso che il
card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per
i Migranti e gli Itineranti, ha tenuto a docenti e studenti dell’Istituto Teologico
di Lviv, in occasione della visita pastorale in Ucraina, che si è conclusa domenica
scorsa - riferisce l'agenzia Sir - su invito dell’arcivescovo metropolita di Lviv
dei Latini, mons. Mieczyslaw Mokrzycki. “Il numero attuale dei cittadini ucraini emigrati
all’estero per motivi di lavoro - ha ricordato il porporato - supera di gran lunga
le statistiche ufficiali del ministero del Lavoro ucraino”. Secondo stime ufficiali,
“attualmente sono circa 6.600.000 i cittadini ucraini che sono andati all’estero,
soprattutto verso la Federazione Russa, Polonia, Stati Uniti d’America, Kazakistan,
Israele, Germania, Moldova, Italia, Bielorussia e Spagna”. Considerevole, poi, è “l’emigrazione
femminile”, il che provoca “spesso la disgregazione della famiglia”. D’altra parte,
“si calcola che 5.258.000 persone di origine straniera siano oggi presenti in Ucraina,
provenienti soprattutto dai Paesi limitrofi”. “È largamente riconosciuto - ha sottolineato
il card. Vegliò - che la migrazione verso, da e attraverso l’Ucraina è in gran parte
irregolare e proviene soprattutto da Moldova, Georgia, Afghanistan, Russia e Pakistan.
Anzi, quelli che provengono dalla Moldova, dalla Georgia e dall’Afghanistan rappresentano
più del 50% della migrazione irregolare”. In realtà, “non si conosce il numero esatto
degli irregolari in Ucraina, ma sono approssimativamente almeno 100.000. Si tratta
di persone che tentano di entrare nell’Unione Europea varcando le frontiere dell’Ucraina
con la Polonia, la Slovacchia e l’Ungheria”. Purtroppo, dunque, “l’Ucraina si trova
al centro di una delle rotte principali della migrazione irregolare che, nello stesso
tempo, comprende anche preoccupanti canali utilizzati per il traffico di esseri umani
per povera gente che arriva da Vietnam, Pakistan, India, Sri Lanka, Bangladesh, Afghanistan,
Cina, Kurdistan, Uzbekistan, Tagikistan e Cecenia”. Secondo il Consiglio d’Europa,
ha evidenziato il porporato, “questa rotta migratoria, anche se non è la più battuta
tra quelle utilizzate per entrare nei Paesi dell’Unione Europea, pone tanti problemi
proprio per l’Ucraina”. (R.P.)