Panama: in corso la Conferenza mondiale contro la corruzione
Promuovere il rispetto della legge e la cultura della trasparenza: è l’obiettivo di
quello che è considerato il più grande evento internazionale contro la corruzione,
piaga che ogni anno costa ai Paesi del Sud del mondo fino a 40 miliardi di dollari
secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc). Una trentina
di ministri e 1200 esponenti politici e rappresentanti della società civile provenienti
da diversi Paesi - riporta l'agenzia Misna - sono riuniti a Panamá per la V Conferenza
degli Stati parte della Convenzione dell’Onu contro la corruzione (Uncac). “Dobbiamo
mettere in chiaro che la responsabilità dei conti e la trasparenza sono elementi fondamentali
per ottenere uno sviluppo sostenibile” ha sottolineato Yuri Fedotov, direttore esecutivo
di Unodc. Secondo cifre dello stesso ufficio, ogni anno fra i 20 e i 40 miliardi di
dolalri vengono perduti nei paesi in via di sviluppo per quella che l’Onu definisce
“il principale ostacolo per lo sviluppo economico e sociale”. La corruzione “non si
limita a rubare il denaro laddove più è necessario, ma porta a un governo debole,
il che a sua volta alimenta le reti della criminalità organizzata e favorisce crimini
come il traffico di esseri umani e di armi” ha osservato l’Undc in una nota diffusa
alla vigilia dell’incontro di Panamá. Per questo motivo, la lotta alla corruzione
è per l’Onu “una priorità politica”. Ma la corruzione ha anche un forte impatto sull’ambiente:
si calcola che ogni due secondi venga abbattuta in modo illegale un’area boschiva
della grandezza di un acmpo di calcio, crimine che minaccia la sopravvivenza di un
miliardo di poveri che dipendono dalle risorse forestali. Adottata 10 anni fa, la
Convenzione Uncac è l’unico strumento legale di lotta contro la corruzione su scala
planetaria giuridicamente vincolante; è stata ratificata da 168 nazioni. (R.P.)