2013-11-24 14:37:51

Le voci della gente alla Messa: l'Anno della fede? Un cammino di gioia verso Dio


Anche ieri mattina Pazza San Pietro era gremita da una folla festante di decine di migliaia di fedeli, che ha voluto stringersi attorno a Papa Francesco. Ma come è stato vissuto questo Anno della fede? Ascoltiamo alcuni commenti raccolti da Marina Tomarro:RealAudioMP3

R. – Per noi, l’Anno della fede ha voluto dire riscoprire la bellezza di credere in Dio, la bellezza di affidarsi a Dio, di affidare tutta la propria vita a Dio e al tempo stesso il desiderio di testimoniare molto di più la fede, annunciarla alle persone che abbiamo intorno a noi. Adesso si chiude l’Anno della Fede, ma si continua, anche di più…

D. – Tra le varie iniziative che sono state lanciate, ce n’è stata qualcuna che ti ha colpito particolarmente?

R. – Sicuramente, la Giornata mondiale della gioventù a cui purtroppo non sono andato ma che ho seguito da vicino. E’ stato un momento straordinario.

D. – In maniera molto intensa, perché è stato un anno veramente ricco di iniziative, di avvenimenti… E poi, io personalmente ho celebrato e celebro i 50 anni di vita religiosa, per cui è un anno particolare. E il dono che chiediamo al Signore è che tutti abbiano fede e il Signore aumenti la nostra fede.

R. – Sicuramente, un’esperienza vissuta come un cammino di gioia, di riscoperta della vera gioia.

D. – Cosa vuol dire per te, invece, essere volontario nell’Anno della Fede?

R. – Ci sono tanti modi per dimostrare la propria fede. Penso che essere volontario e mettersi a servizio soprattutto nell’Anno della Fede sia un altro modo di professare la fede in cui crediamo tutti.

R. – Perché credo che sia utile dare una mano, soprattutto quando si organizzano eventi di questa portata. Poi, anche perché in un certo senso si sente il bisogno di dare una mano.

D. – Il Papa ci invita a mettere Cristo al centro della nostra vita: che cosa vuol dire?

R. – Per noi famiglie, vuol dire riuscire ad affrontare la giornata in maniera positiva, anche nelle piccole cose. Quindi, nel nostro piccolo, cercare di mettere una nota positiva in quelle piccole cose che facciamo, nel nostro lavoro, nella cura dei figli e della famiglia…

R. – La cosa più importante è scoprire come Gesù ci aspetta nelle cose che facciamo ogni giorno, nel nostro lavoro quotidiano, nello studio, in quello che impegna le nostre giornate. Cioè, scoprire come Gesù ci aspetta in ogni momento “normale” della nostra vita.

R. – Rispondo dicendo come Maria: “Eccomi”, con i dubbi e le perplessità che possono esserci perché non è facile accettare Cristo e viverlo in ogni momento e soprattutto in ogni circostanza della nostra vita quotidiana. Però, grazie alla preghiera, ce la possiamo fare.

Ultimo aggiornamento: 25 novembre







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