Clima: accordo in extremis a Varsavia. Delusi gli ambientalisti, si guarda a Parigi
2015
L'Accordo in seno alla Conferenza sui cambiamenti climatici, che ha riunito fino a
sabato a Varsavia, i delegati di 190 Paesi, è arrivato quando i giochi stavano per
chiudere. L’intesa ha deluso quanti speravano in una svolta, in primis le associazioni
ambientaliste. Tuttavia, ha lasciato aperta la possibilità di negoziare un'intesa
globale sul clima a Parigi nel 2015. ''Non abbiamo raggiunto un risultato significativo'',
ha ammesso Nederev Sano, il delegato filippino che nel giorno dell'apertura della
Conferenza, coincisa con la tragedia del passaggio del tifone Haiyan sul suo paese,
aveva cominciato un sciopero della fame proprio per attirare l'attenzione sui drammatici
rischi dei cambiamenti climatici. I negoziati sono stati bloccati per tutto il giorno
sulla posizione intransigente della Cina e dell'India, che hanno ingaggiato un braccio
di ferro con Ue e Usa. Il negoziatore cinese, Su Wei, si era detto molto preoccupato
perchè l'accordo proposto prevedeva ''impegni'' di riduzioni di gas a effetto serra
per tutti, Paesi industrializzati e non, e l'ipotesi che non si trovasse un accordo
era diventato molto concreto. In extremis, i negoziatori dei principali Paesi si sono
riuniti in un angolo della grande sala delle conferenze e hanno raggiunto una formula
accettabile per tutti. Il testo approvato afferma che all'accordo di Parigi si arriverà
''con i contributi determinati su base nazionale'' di tutti i Paesi. E' stato anche
creato il "meccanismo internazionale di Varsavia" per aiutare i Paesi più poveri a
far fronte alle emergenze create dai cambiamenti climatici - l'altro grande tema al
centro dei lavori - ma i Paesi più ricchi non hanno voluto prendere nuovi impegni
economici. Giovedì scorso, gli ambientalisti avevano lasciato la Conferenza esasperati
dalla mancanza di progressi. La commissaria europea al clima, Connie Hedegaard, ha
detto che ''ci sono voluti molti sforzi e ci sono stati molti drammi e interessi diversi,
ma alla fine, tutti si sono resi conto che ci sono rischi reali se non faremo i progressi
di cui abbiamo così bisogno''. L'ambizioso accordo che si cerca di raggiungere nel
2015 è di ridurre i gas a effetto serra in modo da limitare il riscaldamento globale
del pianeta di 2 gradi. Questo accordo dovrà coinvolgere tutti i Paesi ed essere vincolante.
(E.B.)