2013-11-23 09:01:23

Varsavia negoziati a oltranza per un accordo sul Clima. Posizioni ancora distanti


“I cambiamenti climatici sono una questione di giustizia ed uguaglianza”: così mons. Celestino Migliore, nunzio apostolico in Polonia e capo delegazione della Santa Sede alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si chiude oggi a Varsavia. Nel suo intervento, mons. Migliore ha sottolineato la necessità di un’azione immediata e comunitaria per una revisione “profonda e lungimirante dell’attuale modello di sviluppo, in modo da correggerne disfunzioni e deviazioni”. Intanto a Varsavia sono andati avanti tutta la notte le trattative per trovare in estremis un accordo sul contrasto ai cambiamenti climatici, da firmare al prossimo vertice del 2015 a Parigi. Ma l’ultimo di giorno di negoziati si apre con un nulla di fatto: sulla tema della riduzione dei gas serra le posizioni tra i Paesi europei e i Paesi emergenti restano distanti. Sentiamo Marco Guerra:RealAudioMP3

Dopo due settimane di negoziati a Varsavia, l’ennesimo vertice delle Nazioni Unite sul Clima si appresta al fallimento. Già nei giorni scorsi le principali ONG e associazioni ambientaliste del mondo avevano lasciato i lavori avvertendo che non produrranno “alcun risultato”. La spaccatura tra le circa 200 delegazioni di tutto il mondo passa tra il fronte dei Paesi Europei e quello dei Paesi in via di sviluppo che chiedono ulteriori fondi per combattere le emissioni di gas serra riconvertendo la produzione economica. L’accordo globale, da firmare nel 2015 a Parigi e far entrare in vigore dopo il 2020, in sostituzione del protocollo di Kyoto, al momento conta su una promessa di 100 miliardi di dollari l’anno di trasferimenti dai Paesi più ricchi. Un obbiettivo che da più parti si chiede di anticipare al prossimo quinquennio. Al momento però l’unico risultato partorito nella capitale polacca è un maggior impegno nella lotta contro le emissioni da deforestazione. Ma gli obiettivi di contenimento dell’aumento della temperatura terrestre restano lontani. Se non si ferma il surriscaldamento globale, gli scienziati avvertono che la terra rischia di arrivare ad un aumento di 4 gradi rispetto ai livelli pre-industriali.







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