Maltempo, lutto nazionale per la Sardegna. Il sindaco Satta: si ricostruisca presto
Il ministro dei Trasporti Lupi ha riferito che nella legge di stabilità è stato approvato
da tutte Alessasndro Guarasci ha sentito Antonio Satta, sindaco di Padru,
in provincia di Olbia, e componente dell’ufficio di presidenza dell’Anci:
R. – Ci sono
impegni formali sul piano dei finanziamenti; l’unica preoccupazione che io esprimo
– e lo dico a nome di tanti sindaci – è che questi impegni poi vengano mantenuti.
D.
– Non è la prima volta, tra l’altro, che in Sardegna avvengono queste tragedie. In
sostanza, voi che cosa chiedete, però?
R. – Che le risorse siano disponibili
immediatamente, che non capiti quello che è capitato nel mio comune, colpito quattro
anni fa da una grande alluvione, con un morto travolto dalle onde di un grande fiume
perché voleva salvare a tutti i costi le sue mucche e la macchina … Ebbene, dopo quattro
anni noi abbiamo soltanto l’impegno di spesa però ancora oggi, se si toglie soltanto
il primo passo della Regione del 10 per cento di un finanziamento limitato, il finanziamento
dello Stato rimane ancora in piedi e non sappiamo quando potremo utilizzarlo. Allora,
se i tempi sono questi, cosa si può sperare per il domani? Ovviamente, altre alluvioni
non faranno che aggravare la situazione esistente.
D. – Come comuni siete disposti
anche ad assumervi maggiori responsabilità, per quanto riguarda la gestione di queste
emergenze e il controllo del territorio?
R. – Ma non v’è dubbio. I sindaci
sono in prima linea sempre. Purtroppo, i comuni non hanno le risorse adeguate. All’unanimità,
l’Anci ha richiesto al governo, che si era impegnato, l’abolizione totale del patto
di stabilità nei comuni sotto i 5 mila abitanti: la legge di stabilità ha registrato
un emendamento nel Senato che è stato dichiarato ammissibile, però questo non basta.
Vogliamo risposte adeguate. Il capo del governo l’ha ribadito: verrà tolto il patto
di stabilità sulle risorse che riguardino l’emergenza idrogeologica, l’emergenza infrastrutturale.
E’ un passo molto importante, molto avanti, ma non ci basta. Occorre mettere le autonomie
locali in condizione di svolgere fino in fondo il loro ruolo, quello per il quale
l’autonomia locale è nata, in riferimento ai problemi veri dei propri cittadini.