Dottrina sociale: per il card. Maradiaga lo sviluppo sia "umano, non solo sostenibile"
A due anni dal 2015, termine previsto per i “Millennium goals”, “la povertà non è
stata dimezzata come si era auspicato. D’altra parte la povertà non si può ridurre
solo con misure monetarie, non è una questione che riguarda solo il reddito perché
questo non può riassumere la somma totale della vita umana”. Così il card. Oscar Andres
Rodriguez Maradiaga, dopo il videomessaggio di papa Francesco, ha iniziato il suo
intervento giovedì sera in apertura del 3° Festival della Dottrina Sociale, in corso
a Verona sul tema “Meno disuguaglianze, più differenze”. “Il Fondo monetario internazionale
- ha proseguito il cardinale - dice che lo sviluppo è sostenibile in base a cifre
economiche. Ma l’essere umano non è una cifra, dov’è? Lo sviluppo non può essere solo
crescita economica ma deve rispondere alla domanda di una vita integrale dignitosa
per ogni uomo in ogni luogo”. Si tratta, ad avviso del card. Mariadaga, di realizzare
quella giustizia sociale “che risponde a tre valori irrinunciabili per la persona
umana: mantenimento della vita, stima e libertà”. In questa prospettiva “la Dottrina
sociale della Chiesa ricorda che la giustizia sociale si realizza tenendo conto della
dimensione strutturale dei problemi” e operando per la loro soluzione che deve venire
da “un permanente e forte legame tra la dimensione etica e la dimensione tecnica dell’economia”.
Intervenendo sul tema dell’austerità, di stretta attualità in Europa, Maradiaga ha
ricordato che “non è in se stessa una cosa cattiva ma oggi, per l’interpretazione
che ne viene fatta in ambiti politici ed economici, è diventata una parolaccia”, complici
“le misure di austerità” adottate, che “hanno provocato un’accelerazione della disuguaglianza
con un aumento della povertà”. Anche a questo riguardo la Dottrina sociale della Chiesa
indica “la direzione e i contenuti” della crescita. Il cardinale ha parlato anche
dei problemi dell’America Latina, sottolineando che in questa realtà “non si parla
più del prodotto interno lordo, ma di prodotto interno criminale e questo è triste.”
A proposito dell’agire della Chiesa, il cardinale ha affermato che “evangelizzare
lo sviluppo umano è la grande sfida”. Per concretizzare questo impegno “le associazioni
sono fondamentali” e la loro presenza al Festival è un segno molto eloquente della
responsabilità che esse si assumono oggi nella società”. Infine un riferimento alla
complementarietà tra etica ed economia; al riguardo il cardinale ha richiamato l’esigenza
di “riaffermare che la morale è parte costitutiva della vita economica” e “non basta
che cresca il Pil che è fondato sulle cifre. Lo sviluppo, infatti, non può essere
solo sostenibile, deve essere umano e sostenibile. Solo uno sviluppo umano sostenibile
ed equo garantisce il progresso dei popoli e la crescita umana della persona”. (R.P.)