Dal Papa il premier della Bosnia ed Erzegovina, colloquio su crisi e diritti umani
La situazione attuale e le prospettive della Bosnia ed Ezegovina hanno impegnato in
un cordiale colloquio Papa Francesco e il presidente del Consiglio del Paese slavo,
Vjekoslav Bevanda, ricevuto ieri mattina in udienza e poi intrattenutosi con il segretario
di Stato, l’arcivescovo Pietro Parolin, segretario di Stato, da mons. Dominique Mamberti,
segretario per i Rapporti con gli Stati.
“Gli incontri, svoltisi in un’atmosfera
di cordialità, hanno fornito l’occasione – informa un comunicato della Sala Stampa
Vaticana – per uno scambio di opinioni sull’attuale situazione in Bosnia ed Erzegovina,
sui principali traguardi che attendono il Paese, come pure sugli sforzi per promuovere
una società sempre più aperta e rispettosa dei diritti di tutti i cittadini e sulle
sfide che l’attuale crisi economica impone di affrontare”. Inoltre, prosegue la nota,
è stata “espressa soddisfazione per le buone relazioni bilaterali, di cui l’Accordo
di Base del 2006 è un’importante espressione, favorendo la collaborazione fra la Chiesa
e lo Stato per il bene comune e lo sviluppo del Paese”. Quindi, conclude il comunicato,
la conversazione ha toccato “alcuni temi relativi all’applicazione del suddetto Accordo,
come pure al contributo dei cattolici nella società”.