Ennesimo attentato ieri in Iraq: un’autobomba è esplosa in un mercato a Saadiyah,
a nordest di Baghdad, causando una trentina di morti e una quarantina di feriti. Ma
il bilancio è ancora provvisorio. L’esplosione è avvenuta, intorno alle 12, nel quartiere
a maggioranza sciita di Fayli. Salgono così a 5800, dall’inizio dell’anno, i morti
in Iraq: solo mercoledì, in una terribile serie di attentati nella capitale avevano
perso la vita 59 persone. La situazione è talmente grave che il premier iracheno,
Nuri al-Maliki, ha chiesto in merito l’aiuto degli Stati Uniti. Intanto, al confine
tra Iraq e Turchia, 13 ribelli del Pkk, alcuni dei quali minorenni, sono stati arrestati
ieri al valico di Habur: da poco, meno di un anno il governo di Ankara ha avviato
trattative con il leader storico del movimento, Ocalan, con l’obiettivo di trovare
una soluzione politica al conflitto nel Kurdistan iracheno che in 30 anni ha fatto
oltre 35mila morti. Dal marzo scorso, è in vigore una tregua, ma a settembre il Pkk
ha congelato il processo di pace denunciando il mancato rispetto degli impegni presi
da parte del premier turco Erdogan. (R.B.)