2013-11-21 14:37:16

Ancora allerta maltempo sulle regioni tirreniche. Oggi lutto nazionale per le vittime in Sardegna


Il Consiglio dei ministri ha deciso di indire per oggi il lutto nazionale in ricordo delle 16 vittime dell'alluvione in Sardegna. Due le inchieste aperte dalla magistratura: una a Tempio Pausania per disastro colposo, l'altra a Nuoro per omicidio colposo. Dalla legge di stabilità invece arrivano i fondi per l'emergenza. Mercoledì la giornata dei primi funerali: presente a Olbia il sostituto della Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu: "il Papa è presente in mezzo a noi - ha detto - per condividere la vostra angoscia, per invitare tutti a sperare senza cedere allo sconforto ". Intanto è nuova allerta maltempo tra ieri e domenica con nubifragi in Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e ancora la Sardegna, mentre la Calabria ha chiesto al governo lo stato d’emergenza. Paolo Ondarza:RealAudioMP3

Il maltempo continua a colpire l’Italia. Solo una tregua in Sardegna, nuove precipitazioni sono previste entro domenica. Intanto si moltiplicano le iniziative di solidarietà. La Protezione Civile invita a interrompere l'invio di aiuti perché al momento sono sufficienti. Diminuiscono gli sfollati: circa 730, mentre si cerca ancora l’ultimo disperso in provincia di Nuoro. Strade e ponti danneggiati, ma – spiega – il capo della Protezione Civile Gabrielli – solo nei prossimi giorni sarà possibile fare una stima dell’alluvione. Ingenti i danni all’economia: decine di milioni di euro secondo la Coldiretti. Morti centinaia di animali da allevamento, sommersi frutteti, dilavati terreni appena seminati, danni poi a case rurali e fabbricati. Michele Zannini, presidente di Acli Terra:

R. - È stata dissipata una capacità economica fondamentale. Quel comparto è la vita di gran parte dell’economia agricola di quei territori; non c’è molta alternativa. Il mio timore è che non si trovi un modo anche snello, agile, sul piano amministrativo, burocratico, affinché le persone, le imprese possano tornare a riprendere la loro vita.

D. - Fate riferimento a situazioni passate in cui la burocrazia ha preso praticamente il sopravvento sull’effettivo bisogno?

R. - Quasi normalmente si registra questa difficoltà che complica e a volte arresta persino i processi di ripresa. Su un piano più generale, questa vicenda verifica l’assoluta assenza nel nostro Paese di una politica di tutela del territorio.

D. - Anche perché il discorso si può effettivamente estendere a livello nazionale …

R. - Sì. Mi pare che ancora non sia deciso lo stato di calamità per la Calabria. Anche lì, in questo momento c’è un disagio che ha provocato degli effetti devastanti per l’economia calabra che è un’economia povera. Gli agricoltori della Calabria sono coloro che si occupano della custodia vera del territorio. Se non lo facessero loro, chi lo farebbe? Se non c’è l’uomo, se non c’è un’agricoltura attiva, se non c’è un pastore in Sicilia che si preoccupa di controllare gli argini dei torrenti dove far abbeverare le pecore … Se non c’è questo, chi lo fa? E adesso questo disastro peggiora ulteriormente la capacità di controllo del territorio perché tanta gente, che ha perso tutto, ora scapperà, cercherà altre opportunità di reddito…

Ultimo aggiornamento: 22 novembre







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