2013-11-20 14:15:38

Ginevra: senza "facili" ottimismi si riaprono i colloqui sul nucleare iraniano


Si è aperto a Ginevra il terzo summit fra Teheran e i membri del Consiglio di sicurezza Onu (Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia) più la Germania sul nucleare iraniano. L'incontro giunge a un giorno dagli attentati suicidi di Beirut contro l'Ambasciata iraniana costati 25 morti, che hanno riaperto il confronto fra Teheran, Israele e Arabia Saudita (questi ultimi accusati dai leader iraniani di aver pianificato l'attentato). L'incontro - riporta l'agenzia AsiaNews - inizia con premesse più caute rispetto alle precedenti riunioni che, nonostante gli ottimismi iniziali si sono concluse con un nulla di fatto. L'ayatollah ha messo in guardia il Paese avvertendo che a Ginevra devono agire entro limiti prestabiliti e l'Iran non farà un passo indietro "di una virgola" rispetto ai suoi diritti nucleari. Lo stesso Abbas Araghnci, viceministro degli Esteri iraniano a capo della delegazione, ha dichiarato che i negoziati saranno "difficili e non si arriverà a nessun accordo se non saranno rispettati i diritti dell'Iran sui temi del nucleare e dell'arricchimento dell'Uranio". La posizione dei delegati di Teheran è confermata in un video-messaggio diffuso su Youtube da Javid Zarif, ministro degli Esteri iraniano, che manifestando il suo ottimismo per la nuova riuscita del summit chiede però "rispetto per la dignità dell'Iran". "A noi iraniani - afferma - l'energia nucleare non serve per inserirci all'interno di un club o per minacciare gli altri Paesi. L'energia atomica riguarda il nostro sviluppo, la possibilità di decidere il nostro destino e fare in modo che esso non venga deciso da altri". Il recente rapporto dell'Agenzia Onu per l'energia atomica (Aiea) ha in parte confermato le tesi iraniane. Fra agosto e settembre solo quattro centrifughe rudimentali sono state aggiunte al reattore di Natanz. Gli esperti dell'agenzia Onu sottolineano che gli iraniani hanno una riserva di oltre 7mila chilogrammi di uranio arricchito al 5 % (U - 235) e 196 chilogrammi al 20%. La quantità è troppo bassa per consentire la fabbricazione di ordigni nucleari ed è al di sotto della linea rossa stabilita nel 2012 da Israele pari a 240 chilogrammi. Inoltre una parte delel scorte di uranio al 20% è stata convertita in barre combustibili, rendendo di fatto molto ardua la loro riconversione in materiale fissile adatto alla costruzione di un ordigno atomico. Il nuovo volto dell'Iran emerso dopo l'elezione del presidente riformista Hassan Rouhani ha ridisegnato il blocco dei Paesi del Consiglio di sicurezza con Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Cina e Russia tutti risoluti mantenere la linea diplomatica. Finora solo la Francia sostiene la linea dura delle sanzioni e dell'isolamento. Gli Stati Uniti, attraverso l'amministrazione Obama, sono fra i più forti sostenitori dell'opportunità del dialogo con l'Iran. Israele resta il più strenuo avversario del programma nucleare iraniano e sostiene che Teheran stia ingannando il mondo. Per tentare di fermare un possibile accordo fra i "5+1" e Iran, Netanyahu è volato in Russia e oggi incontrerà il presidente russo Vladimir Putin. La posizione israeliana è sostenuta dall'Arabia Saudita, impegnata in una lotta indiretta contro Teheran per l'egemonia nella regione. (R.P.)







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