2013-11-19 15:52:57

Uguaglianza sì, ma nella differenza: i pericoli della teoria del "gender"


Fra Domenico Paoletti (OFMConv), docente di Teologia fondamentale e Preside della Pontificia Facoltà Teologica "San Bonaventura" Seraphicum
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La nostra facoltà pontificia è un centro accademico e - in quanto tale - cerca sempre la verità nell'ottica della fede. Si tratta di un compito tanto più necessario oggi, in un contesto culturale caratterizzato dalla frammentazione, dello smarrimento. In questo ambito ci è sembrato giusto accogliere l'invito fatto da Benedetto XVI, oggi Papa emerito, che nel discorso alla Curia dello scorso dicembre aveva indicato la "profonda erroneità" della teoria del "gender": una filosofia della sessualità secondo cui il sesso "non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente". Noi partiamo dal presupposto che la fede cristiana è la verità della realtà ed è pienezza di umanità. Dio creatore creò l'uomo maschio e femmina. L'antropologia dovrebbe riconoscere questo dato originario. Attualmente la teoria del 'gender', partendo da un presupposto condivisbile cristianamente - quello dell'uguaglianza tra uomo e donna - arriva però, in nome dell'individualismo, a negare la differenza sessuale, creando confusione e sbandamento. La teologia è chiamata a farsi provocare ma allo stesso tempo a provocare questa cultura. Bisogna quindi sapere riconoscere la differenza sessuale come ricchezza, come armonia, altrimenti si arriva a scardinare il dato antropologico originario della dualità 'maschile' e 'femminile' che permette all'uomo di realizzarsi pienamente. Affrontiamo questo tema in modo pacato, sereno e serio, con l'umiltà della ricerca, perché nessuno, come ci ricorda Papa Francesco, ha la verità in tasca. Altrimenti cadiamo noi stessi nell'ideologia che vogliamo combattere.

"La questione gender tra natura e cultura" è il tema del convegno interdisciplinare di studio in programma martedì 19 novembre presso la Pontificia Facoltà Teologica "San Bonaventura" Seraphicum. L'iniziativa, promossa dall'Istituto Mulieris dignitatem, affronta un argomento molto discusso nell'ambito della cultura e della società contemporanee, con l'obiettivo di offrire un contributo al dibattito in corso, in particolare sul rapporto tra la creatività personale, nell'edificazione della propria soggettività, e le componenti biologiche, psicologiche, storiche e sociali. (Intervista a cura di Fabio Colagrande)







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