2013-11-19 11:10:02

Festival Dottrina Sociale. Mons. Vincenzi: sulla frontiera del lavoro come vuole il Papa


Ultimi preparativi a Verona per la terza edizione del Festival della Dottrina Sociale, che aprirà domani con un discorso del card. Oscar Rodriguez Maradiaga. Per quattro giorni, personalità della Chiesa, intellettuali, imprenditori e giovani saranno impegnati a confrontarsi sul tema “Meno disuguaglianze. Più differenze”. Al microfono di Alessandro Gisotti, la riflessione di mons. Adriano Vincenzi, presidente della Fondazione Toniolo che promuove il Festival, giunto alla sua terza edizione:RealAudioMP3

R. – Io credo diventi un momento nel quale tutte le persone che stanno operando bene possano, in certo qual modo, riconoscersi per riprendere un po’ di forza e coraggio. Perché l’obiettivo del Festival è davvero creare speranza e questa speranza è nascosta dentro il titolo, quando si dice appunto “Meno disuguaglianze e più differenze”. Dovremmo oggi assolutamente investire sui talenti e sulle differenze, che sono una positività, perché in questa maniera noi costruiamo guardando in avanti.

D. – Al Festival verrà dato molto spazio ai giovani: una sua riflessione su questo legame particolare tra il Festival, la Dottrina sociale e le nuove generazioni…

R. – Essendo in collegamento presenti a "Job Orienta" con alcune aziende, noi creiamo un momento di incontro tra i giovani e chi sta operando. Mi sembra che creare un collegamento diretto tra giovani e operatori economici nell’ambito della manualità, nell’ambito della solidarietà, nell’ambito dell’imprenditoria sia importante perché bisogna che noi velocissimamente usciamo da questo messaggio negativo: per i giovani non c’è lavoro, per i giovani non c’è futuro… Se noi vogliamo salvaguardare la dignità di un giovane, dobbiamo porre davanti a lui davvero la questione del lavoro in maniera seria, in maniera innovativa. Sono previsti a "Job Orienta", dove noi siamo presenti come Festival, 50 mila giovani: credo che per loro incontrare aziende sane, persone che ci credono, che danno la loro testimonianza, che mettono davanti la responsabilità e il rischio che hanno corso per costruire qualcosa, sia una risposta pratica, al di fuori di ogni retorica, dove un giovane si trova davanti delle modalità per poi interagire con il mondo del lavoro.

D. – Uno sforzo, questo, che risponde anche all’appello di Papa Francesco: pensiamo anche al suo incontro al Quirinale col presidente Napolitano, dove ha detto di moltiplicare gli sforzi e liberare le energie proprio per far fronte all’emergenza del lavoro...

R. – Sì, infatti io ho gioito quando ho letto questo messaggio del Papa nell’incontro col presidente della Repubblica, perché mi sembra che siamo in assoluta sintonia, piena e diretta. Davvero non si può parlare di futuro, se noi non interveniamo sul lavoro. Il messaggio del Papa è vero, perché va a intercettare la realtà che si sta vivendo. Noi vorremmo dentro questa realtà, rappresentare un elemento di speranza.

Ultimo aggiornamento: 20 novembre







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