Il Papa: Dio ci salvi dallo spirito mondano che negozia tutto e dal pensiero unico
Il Signore ci salvi dallo “spirito mondano che negozia tutto”, non solo i valori ma
anche la fede. E’ quanto affermato lunedì mattina da Papa Francesco nella Messa alla
Casa Santa Marta. Il Papa ha quindi avvertito che bisogna stare in guardia da una
“globalizzazione dell’uniformità egemonica”, frutto della mondanità. Il servizio di
Alessandro Gisotti:
Il Popolo di
Dio preferisce allontanarsi dal Signore davanti ad una proposta di mondanità. Papa
Francesco ha preso spunto dalla Prima Lettura, un passo del Libro dei Maccabei, per
soffermarsi sulla “radice perversa” della mondanità. Le guide del popolo, sottolinea
il Papa, non vogliono più che Israele sia isolato dalle altre nazioni e così, abbandonano
le proprie tradizioni, per andare a trattare con il re. Vanno a “negoziare” e sono
entusiasti per questo. E’ come, annota, se dicessero “siamo progressisti, andiamo
con il progresso dove va tutta la gente”. Si tratta, avverte, dello “spirito del
progressismo adolescente” che “si crede che andare avanti in qualsiasi scelta è meglio
che rimanere nelle abitudini della fedeltà”. Questa gente, dunque, negozia con il
re “la fedeltà al Dio sempre fedele”. “Questo – è il monito del Papa – si chiama apostasia”,
“adulterio”. Non stanno, infatti, negoziando alcuni valori, evidenzia, “negoziano
proprio l’essenziale del suo essere: la fedeltà al Signore”.
“E questa
è una contraddizione: non negoziamo i valori ma negoziamo la fedeltà. E questo è proprio
il frutto del demonio, del principe di questo mondo, che ci porta avanti con lo spirito
di mondanità. E poi, accadono le conseguenze. Hanno preso le abitudini dei pagani,
poi un passo avanti: il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un
solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Non è la bella globalizzazione
dell’unità di tutte le Nazioni, ma, ognuna con le proprie usanze ma unite, ma è la
globalizzazione dell’uniformità egemonica, è proprio il pensiero unico. E questo pensiero
unico è frutto della mondanità”.
E dopo questo, rammenta, “tutti i popoli
si adeguarono agli ordini del re; accettarono anche il suo culto, sacrificarono agli
idoli e profanarono il sabato”. Passo dopo passo, “si va avanti su questa strada”.
E alla fine, rammenta il Papa, “il re innalzò sull’altare un abominio di devastazione”:
“Ma, Padre, questo succede anche oggi? Sì. Perché lo spirito della mondanità
anche oggi c’è, anche oggi ci porta con questa voglia di essere progressisti sul pensiero
unico. Se presso qualcuno veniva trovato il Libro dell’Alleanza e se qualcuno obbediva
alla Legge, la sentenza del re lo condannava a morte: e questo l’abbiamo letto sui
giornali, in questi mesi. Questa gente ha negoziato la fedeltà al suo Signore; questa
gente, mossa dallo spirito del mondo, ha negoziato la propria identità, ha negoziato
l’appartenenza ad un popolo, un popolo che Dio ama tanto, che Dio vuole come popolo
suo”.
Il Papa fa riferimento, dunque, al romanzo, di inizio ‘900, “Il
padrone del mondo” che si sofferma proprio su “quello spirito di mondanità che ci
porta all’apostasia”. Oggi, avverte il Papa, si pensa che “dobbiamo essere come tutti,
dobbiamo essere più normali, come fanno tutti, con questo progressismo adolescente”.
E poi, osserva amaramente, “segue la storia”: “le condanne a morte, i sacrifici umani”.
“Ma voi – è l’interrogativo del Papa – pensate che oggi non si facciano, i sacrifici
umani? Se ne fanno tanti, tanti! E ci sono delle leggi che li proteggono”:
“Ma
quello che ci consola è che davanti a questo cammino che fa lo spirito del mondo,
il principe di questo mondo, il cammino di infedeltà, sempre rimane il Signore che
non può rinnegare se stesso, il Fedele: Lui sempre ci aspetta, Lui ci ama tanto e
Lui ci perdona quando noi, pentiti per qualche passo, per qualche piccolo passo in
questo spirito di mondanità, andiamo da Lui, il Dio fedele davanti al Suo popolo che
non è fedele. Con lo spirito di figli della Chiesa preghiamo il Signore perché con
la Sua bontà, con la Sua fedeltà ci salvi da questo spirito mondano che negozia tutto;
che ci protegga e ci faccia andare avanti, come ha fatto andare avanti il suo popolo
nel deserto, portandolo per mano, come un papà porta il suo bambino. Alla mano del
Signore andremo sicuri”.