2013-11-16 15:38:16

Terre des hommes denuncia: cresce pedofilia on line attraverso webcam


Tra i crimini più odiosi, che colpisce l’infanzia e segna - sovente in modo indelebile – la psiche dei minori è la pedofilia, che nell’era di Internet ha moltiplicato il suo potenziale per la facilità di contattare le piccole vittime sulla Rete. Viene inoltre diffondendosi la domanda di turismo sessuale minorile tramite webcam, come documenta un rapporto sulla pedopornografia on line curato da Terre des Hommes, che ha lanciato una petizione su Youtube per contrastare il fenomeno. Il Servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

‘Mi chiamo Sweetie, ho 10 anni’: dice la bimba virtuale filippina - creata da un gruppo di ricercatori in Olanda - che messa in rete dopo appena 4/5 secondi è stata contattata dai primi pedofili. L’esperimento è durato due mesi: oltre mille gli adulti di 65 Paesi indentificati da Terre des Homme, che ha consegnato il materiale all’Interpol. La punta di un iceberg, come denuncia Raffaele Salinari presidente di Terre des Hommes:

R. – Abbiamo a che fare veramente con migliaia e migliaia, forse decine di migliaia di bambini sfruttati sessualmente. I numeri della pedopornografia via webcam ci dicono che ci sono più di 750-800 mila pedofili collegati in questo momento: quindi possiamo immaginare l’entità del fenomeno!

D. – Di fronte a questo scenario sconvolgente, di pedofilia si continua a parlare poco in famiglia, a scuola e soprattutto nei media…

R. – Sì, questo è veramente il problema centrale, sul quale noi abbiamo voluto attirare l’attenzione anche a livello internazionale e a livello italiano, con questa campagna, perché la repressione è importante e le Forze dell’Ordine devono coordinarsi meglio. Però è evidente che c’è un analfabetismo informatico da parte delle nuove generazioni e quindi ovviamente anche dei genitori e della scuola, che non accompagnano i bambini come si dovrebbe verso queste nuove tecnologie. Ogni giorno abbiamo a che fare con i nostri adolescenti ed anche con i bambini molto piccoli, sempre con gli occhi rivolti ad uno schermo di un computer, di un Ipad, di un Iphone… Quindi sono potenzialmente collegati in ogni momento della loro giornata e non si rendono conto, anche perché - appunto - la scuola e i genitori non riescono a capire quali siano i pericoli o le opportunità – ovviamente - insite in questi nuovi mezzi di comunicazione, per poterli istradare. Quindi abbiamo voluto anche sollevare questo problema rispetto alle famiglie, rispetto alla scuola, rispetto in generale alla società per un’alfabetizzazione informatica, che indichi una via più percorribile e meno pericolosa per le nuove generazioni.

D. – Perché l’identità dei pedofili, quando vengono individuati dalle Forze dell’Ordine, viene quasi sempre nascosta? Qualche volta si sa solo se è un sacerdote o un insegnante e quindi fa scandalo… Mentre per altri reati, anche di lieve entità, viene rivelato nome e cognome sulla stampa…

R. – Sì, questa è veramente una ipocrisia inaccettabile! Per noi un crimine è un crimine: chiunque lo commetta, indipendentemente dal ruolo che queste persone hanno nella società. Sono dei criminali. La pedopornografia, in generale, è punita in tutto il mondo come un reato che non ha bisogno di denuncia per essere perseguito e quindi si dovrebbero adottare non due pesi e due misure, ma gli stessi pesi e le stesse misure in tutte le parti del mondo, rendendo noto chi commette questo crimine. Noi abbiamo voluto evidenziare anche lo scarto che esiste tra quanti pedofili via webcam sono stati denunciati quest’anno, e sono soltanto sei - dico sei! e quindi si contano praticamente sulle dita di una mano – e, invece, quanti noi siamo riusciti, attraverso l’esperimento di Sweetie, ad individuare e i cui profili abbiamo mandato all’Interpol. In un mese noi abbiamo individuato più di 500 persone. Evidentemente lo scarto fra come si persegue questo delitto e quello che invece si potrebbe fare è inaccettabile!

D. – Famiglia, scuola, media generalmente assenti. I governi?

R. – I governi dovrebbero entrare nell’ordine di idee che siamo di fronte ad un crimine di portata internazionale, con delle reti vastissime e che quando parliamo di sfruttamento sessuale di minori via webcam, stiamo parlando di criminalità organizzata. Per cui questa è soltanto la punta di un iceberg che, in realtà, è gigantesco e che ha anche molte punte! Perché chi gestisce questi fenomeni, gestisce poi anche il traffico di esseri umani, gestisce anche il traffico di stupefacenti, gestisce anche naturalmente la prostituzione su strada. Quindi abbiamo a che fare con delle reti criminali molto, molto articolate, le cui propaggini – e questo è il vero problema – entrano spesso senza soluzione di continuità anche all’interno di parti emerse o legali dell’economia. Pensiamo soltanto che cosa vuol dire avere a che fare con Internet per quanto riguarda il proprio profilo, che poi una volta – come dire - catturato da certe entità, ti viene rinviato attraverso pubblicità. Quindi i governi non sono assolutamente preparati a capire queste interrelazioni e, ancora una volta, c’è il problema del coordinamento delle Forze di Polizia: ognuna si tiene i suoi dati; non ci si scambia i dati; e si crede ancora che questo tipo di fenomeno globale si possa trattare come Aldo Fabrizi che rincorreva in “Guardie e ladri” Totò, nei famosi film in bianco e nero di tanti anni fa.







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