2013-11-16 08:15:13

Filippine: 4.400 i morti per il tifone. Da Onu e Ue decine di milioni di dollari


Per il caos provocato dal tifone Haiyan nelle Filippine non ci sono ancora cifre precise. L'Onu parla di circa 4.400 morti mentre da Manila arriva una stima più bassa. In ogni caso, si teme che il bilancio crescerà visto il numero di dispersi. Intanto, la comunità internazionale è attiva nei soccorsi. Dagli Stati Uniti sono in arrivo 900 marines e l'Ue ha inviato un team in una delle città più colpite. Il servizio di Stefano Vecchia: RealAudioMP3
Nell'area colpita, comunemente conosciuta come Visayas, la conta dei morti è salita ancora, a 3.633. Ma altri due dati emergono dalla sintesi delle informazioni provenienti dalle amministrazioni locali e dalle organizzazioni di soccorso nelle aree disastrate, ancora in buona parte difficilmente raggiungibili o isolate. Il primo è quello dei cadaveri non identificati, 3.017 nella sola isola di Leyte, con 697 a Tacloban, 600 a Tanauan, 675 a Tolosa e Dulag; centinaia in altre località delle Visayas. In buona parte stanno finendo o finiranno nelle fosse comuni che le autorità segnalano come provvisorie in vista di una futura riesumazione per accertarne l'identità. Il secondo dato è quello dei dispersi, fino a due giorni fa indicato in poche decine dalle informazioni governative. Il migliaio stimato ufficialmente nella sola città di Tanauan sull'isola di Leyte, apre un ulteriore scenario di crisi. Ancora una volta sono chiamate in causa le operazioni di prevenzione, l'evacuazione alla fine non risolutiva. Emerge oggi in positivo dalle tante cronache della tragedia il caso di Tulang Diyot, piccola isola completamente spazzata dalle onde sollevate dal super-tifone, il cui migliaio di abitanti si è salvato per l'evacuazione ordinata dal sindaco Alfredo Aquilano. Oggi anch'essi sono nella conta ufficiale, per difetto rispetto alle stime Onu, dei nove milioni di filippini toccati dalla tragedia, oppure tra i quasi due milioni senzatetto o nei centri di raccolta. Scioccati, a volte disperati o allo stremo, ma comunque sopravvissuti alla furia di Haiyan.








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