A Milano, un convegno per ricordare il 50.mo del pellegrinaggio di Paolo VI in Terra
Santa
Cinquant’anni fa si svolgeva lo storico viaggio di Paolo VI in Terra Santa, in cui
per la prima volta, dopo Pietro, un Pontefice si recava in quella regione. La ricorrenza
è stata celebrata con un documentario presentato, all’auditorium San Fedele di Milano,
nel corso del convegno organizzato dalla diocesi ambrosiana e dalla Custodia di Terra
Santa, dal titolo “4-6 gennaio 1964, Paolo VI pellegrino in Terra Santa: un evento
storico per la Chiesa universale”. Da Milano, il servizio di Fabio Brenna:
Il cardinale
Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano, venne eletto Papa con il nome di
Paolo VI nel giugno 1963, cinquant’anni fa. Chiamato a guidare la Chiesa in un’epoca
di grandi cambiamenti politici e sociali, con un Concilio appena iniziato e dagli
esiti tutti da verificare, pochi mesi dopo la sua elezione fece un gesto carico di
significato: decise di recarsi pellegrino in Terra Santa, primo Pontefice dopo San
Pietro. Un gesto di enorme impatto pastorale, che si è imposto con forza come un punto
fermo dell’agenda dei successivi Papi (Giovanni Paolo II si recò in Terra Santa nel
2000, Benedetto XVI nel 2009).
Questo storico pellegrinaggio di Paolo VI, è
stato ricordato nel convegno con la partecipazione del cardinale Angelo Scola, arcivescovo
di Milano, e di fra Dobromir Jasztal, vicario della Custodia di Terra Santa. Nel corso
della serata è stato proiettato il documentario Ritorno alle sorgenti - Paolo VI
in Terra Santa, prodotto nel 1964 dalla Custodia di Terra Santa in occasione di
quel pellegrinaggio. Del documentario si era persa completamente la memoria. Presso
gli archivi di Milano sono stati però rinvenuti alcuni rulli della pellicola e sono
stati restaurati per l’occasione. Il filmato è un documento storico di grande importanza:
mostra una Terra Santa ormai scomparsa, precedente alla "Guerra dei Sei Giorni". Tra
le immagini memorabili della pellicola, da segnalare quelle del commovente incontro
avvenuto a Gerusalemme tra Paolo VI e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Atenagora.
Il
card. Scola si è augurato che Paolo VI possa essere presto chiamato Beato, per segnare
come il suo Pontificato abbia costituito le fondamenta per quelli successivi fino
a quello attuale di Francesco. Angelo Maffeis, presidente dell’Istituto Paolo VI di
Concesio ha sottolineato come le radici ecumeniche di Paolo VI affondino nell’esperienza
ambrosiana dell’arcivescovo Montini e come si trattasse di uno sforzo intensissimo
per le circostanze storiche in cui avvenne:
"La scelta non è stata casuale
proprio perché c’erano problemi molto vivi di precedenza a chi doveva visitare l’altro.
Quindi, la scelta di Gerusalemme è stata una scelta che riconosce appunto la superiorità
ed il carattere fondamentale della presenza e del messaggio evangelico rispetto alle
forme in cui la Chiesa lo testimoniano. Quindi, indica anche al cammino ecumenico
questo luogo di incontro a partire dal quale ristabilire la comunione".
Il
10 gennaio 2014 il pellegrinaggio di Paolo VI sarà ricordato presso l’Istituto Paolo
VI di Concesio, in provincia di Brescia, alla presenza di monsignor Luciano Monari,
vescovo di Brescia, e padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa.