2013-11-15 11:51:35

Nord Kivu: governo pronto a firmare la pace con fazione di M23


Il governo congolese si è detto pronto a concludere “in tempi ragionevoli” i colloqui di pace in corso a Kampala con la firma di un “documento” che metta un punto finale a 18 mesi di conflitto con la ribellione del Movimento del 23 marzo (M23). Le parole di apertura delle autorità di Kinshasa - riferisce l'agenzia Misna - giungono all’indomani della scissione dell’M23 e della disponibilità data da un’ala presentatosi come “realista” – guidata da Serge Kambasu Ngeve – disposta a siglare un documento conclusivo in cambio di “amnistia, accantonamento o reinserimento delle nostre truppe alla vita civile”. In conferenza stampa, il portavoce dell’esecutivo Lambert Mende ha accolto positivamente “la presa di coscienza dell’ala dell’M23 che ha accettato con realismo le posizioni del governo”, auspicando che anche i mediatori dell’Uganda “possano avvicinarsi alla linea più ragionevole”, riconoscendo finalmente la “sconfitta militare” dei ribelli. L’ala ‘dura’ dell’M23, guidata da Bertrand Bisimwa, capo politico dell’M23, e da René Abandi, capo negoziatore della ribellione, non intende invece rinunciare alla firma di un accordo di pace. Kinshasa non vuole sentire parlare di tale documento che “darebbe uno statuto legittimo a una forza negativa e già sconfitta sul terreno”. Pur dando un segnale di apertura nei confronti dell’ala più moderata della ribellione, Mende ha precisato che “in alcun modo verranno integrati automaticamente nell’esercito regolare tutti gli ex combattenti dell’M23 che lo auspicano”. Solo quelli che otterranno l’amnistia individuale, che il governo concederà a quei ribelli che non si sono macchiati di crimini gravi, potranno presentarsi agli uffici di reclutamento dell’esercito ma “dopo aver recuperato i propri diritti civici”. Nonostante le pressioni della comunità internazionale a concludere il conflitto in Nord Kivu, riapertosi con la nascita dell’M23 nel maggio 2012, lunedì scorso a Kampala il governo congolese ha rifiutato di firmare un accordo di pace con il gruppo ribelle, sostenuto dall’Uganda e dal Rwanda. Arrivato al tavolo negoziale da vincitore, dopo la pesante sconfitta militare inflitta all’M23, Kinshasa vuole far accettare le proprie condizioni politiche. Nell’est del Congo sono ancora attivi almeno sette gruppi armati, tra cui i ribelli hutu ruandesi delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr), prossimo bersaglio dell’esercito e della brigata di intervento dell’Onu. (R.P.)







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