Il Gambia rompe le relazioni diplomatiche con Taiwan
A nome di un non meglio precisato “interesse nazionale strategico”, il governo di
Banjul ha annunciato la rottura “con effetto immediato” delle sue relazioni diplomatiche
con Taiwan, stabilite 18 anni fa. Dopo essere giunto alla conclusione che “il governo
gambiano deve riconsiderare le relazioni diplomatiche e disimpegnarsi con Taiwan”,
un comunicato diffuso dalla presidenza sottolinea che “siamo fieri di essere stati
un partner solido e affidabile, con risultati sotto gli occhi di ogni taiwanese”.
La nota aggiunge che nonostante la fine delle relazioni stabilite nel luglio 1995,
“rimarremo sempre amici del popolo taiwanese”. Taiwan collaborava con il Gambia nel
settore della cultura del riso, della fornitura di equipaggiamenti medici, della formazione
medico-sanitaria e della costruzione di strade. Di fronte all’assenza di motivazione
dettagliata da parte delle autorità gambiane - riferisce l'agenzia Misna - alcuni
osservatori hanno ricollegato la decisione diplomatica inattesa alla prospettiva per
Banjul di allacciare a breve rapporti diretti con la Cina, che ha un’influenza sempre
crescente in Africa, non solo sul piano economico. Pechino cerca apertamente di convincere
i potenziali partner alleati di Taiwan a voltare le spalle al governo di Taipei, considerando
l’isola parte integrante del territorio cinese. Così nel corso degli anni, man mano
che i legami si sono rafforzati tra la Cina e il continente, un numero sempre maggiore
di paesi africani ha rotto le relazioni diplomatiche con Taipei, pur avendo riconosciuto
da tempo la sovranità di Taiwan. Dopo la defezione di Banjul, in Africa sono ormai
pochi i Paesi alleati con Taiwan: Swaziland, Sao Tome e Principe e Burkina Faso. (R.P.)