Myanmar: Conferenza islamica a Rakhine nonostante le proteste
La delegazione dell’Organizzazione della Conferenza islamica (Oic) che da martedì
scorso si trova in Myanmar, è in visita fino ad oggi nello Stato di Rakhine: da giugno
2012 teatro di numerosi scontri tra gruppi della minoranza Rohingya, di fede musulmana,
e monaci buddisti di orientamento nazionalista. Secondo quanto riferisce l’agenzia
Misna, i rappresentanti della delegazione si confronteranno con le autorità birmane
affinchè vengano rispettati i diritti di questa minoranza, a cui finora non è stata
riconosciuta la cittadinanza birmana. Gli otto funzionari di alto livello e i ministri
degli Esteri di Arabia Saudita, Bangladesh, Egitto, Indonesia, Malesia e Turchia della
delegazione - guidata dal segretario generale Ekmeleddin Ihsanoglu - si occuperanno
anche dei Rohingya, vittime delle persecuzioni religiose nel Paese a maggioranza buddista,
costretti a rifugiarsi in campi profughi dalle condizioni molto difficili o a fuggire
verso altri Paesi musulmani. Da alcune settimane, con la fine della stagione monsonica,
i Rohingya hanno ripreso a cercare la salvezza o semplicemente una vita migliore imbarcandosi
in lunghi e pericolosi viaggi via mare verso Malesia e Indonesia. La delegazione islamica
era stata accolta al suo arrivo all’aeroporto della capitale commerciale Yangon, dalle
proteste di alcune decine di manifestanti. In centinaia si sono poi riversati per
le strade per manifestare contro l’ “interferenza” dei delegati negli affari interni
del Paese. Tra di loro anche alcuni monaci nazionalisti. (C.S.) Ultimo aggiornamento:
15 novembre