2013-11-14 15:45:17

Il legame salute-cibo, le cattive abitudini alimentari e gli sprechi: i temi di Golosaria 2013


La salute vien mangiando. Questo slogan accompagna la manifestazione Golosaria 2013 a Milano da oggi al 18 novembre. Nutrizionisti, chef ed esperti a confronto sul valore terapeutico del cibo, sui disturbi alimentari e sulle cattive abitudini a tavola. Spazio anche alla riflessione sul tema degli sprechi, piaga recentemente condannata dal Papa. Paolo Ondarza ha intervistato Paolo Massobrio, promotore di Golosaria:RealAudioMP3

R. – Ci si può curare da alcune patologie mangiando, ma mangiando in un certo modo. Sembra una grande novità questa, ma in realtà mille anni fa Sant’Ildegarda von Bingen, che è dottore della Chiesa, diceva le stesse cose: parlava cioè della viridità dei cibi. Se mangiamo in modo disordinato, accumuliamo non solo grassi, ma patologie. E il primo ordine da dare alla nostra alimentazione sta nel rispetto delle stagioni: i prodotti di stagione sono assolutamente quelli da preferire, rispetto ai prodotti conservati o ai prodotti che hanno fatto tanti chilometri prima di arrivare sulle nostre tavole, perché questi prodotti hanno più vitamine, hanno più forza…

D. – Ma è convinzione diffusa che la qualità del cibo non sempre sia alla portata delle tasche degli italiani…

R. – No, sfatiamo questo errore! La qualità cosiddetta oggi c’è per tutti. Oggi tutti fanno vino di qualità: lo puoi comprare anche a 2 euro la bottiglia ed è magari un Lambrusco di grande qualità; così come ci sono in tutti i campi prodotti di qualità, perché c’è stata una generazione di giovani che è ritornata all’agricoltura, all’artigianato alimentare. Secondo la legge della domanda e dell’offerta, più c’è prodotto di qualità e più il prezzo cala: il prodotto tipico non è più una rarità. Questa è la realtà di oggi che dobbiamo raccontare, che dobbiamo dire. Se una volta si parlava di “nicchia” perché i prodotti cosiddetti tipici o di qualità erano il 2 per cento, oggi hanno superato di gran lunga il 20 per cento. Quindi andare a fare la spesa dal contadino, porta risparmio!

D. – Parlando di cibo non si può non menzionare la piaga degli sprechi alimentari: recentemente Papa Francesco ha detto che “buttare il cibo è come rubarlo dalla mensa dei poveri”…

R. – Io ho scritto il primo libro dedicato a questo problema dello spreco, quando ho letto che un terzo della spesa veniva buttato via. Un paradosso ancor più oggi che c’è la crisi! Sono andato a vedere i motivi del perché si butta via un terzo della spesa. Si usa il frigorifero come un armadio: si fa la spesa una volta alla settimana, non più tutti i giorni come facevano i nostri genitori; si mette tutto nel frigorifero e poi neanche ci si ricorda più che cosa avevamo comprato sei giorni o sette giorni prima. E allora ho chiesto a dodici cuochi, fra cui anche Suor Germana, di raccontarci come si faceva a cucinare gli avanzi o a non sprecare le cose che avevamo. Tutto questo poi noi lo raccontiamo da sette anni in un libro che ha la scansione di una agenda, che si chiama “Adesso – 365 giorni da vivere con gusto”. Oggi si sta ritornando a fare le confetture in casa, a cucinare in casa, che è un momento bellissimo: la domenica, con la famiglia, cucinare in casa e magari pensare di cucinare qualcosa che mangeremo anche durante la settimana, che si può conservare in frigo. Sono modi, non solo per risparmiare, ma per riappropriarci culturalmente del senso del non spreco, lo spreco è immorale!

Ultimo aggiornamento: 16 novembre







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