2013-11-14 14:49:18

Chi è l’uomo? I limiti della scienza e la luce della fede in un incontro a Trento


Organizzato dalla scuola cattolica Sacro Cuore, si è svolto mercoledì sera a Trento un incontro dal titolo “Chi è l’uomo perché te ne curi? Il contributo delle neuroscienze”. Relatori Giovanni Strafellini, ingegnere, docente universitario e autore del libro “L’anima ed i confini dell’umano. Tra scienza, fede e bioetica”, e Massimo Gandolfini, neurochirurgo, neuroscienziato, consultore presso la Congregazione per le Cause dei Santi e vicepresidente nazionale dell’Associazione Scienza e Vita, nonché autore del libro “I volti della coscienza”. Ha seguito l’incontro, Mariangela Brunet:RealAudioMP3

Il tema del rapporto mente-cervello mette in luce quello antico del rapporto anima-corpo. Secondo il dott. Strafellini, in tutte le creature viventi esiste un certo grado di coscienza che va ampliandosi passando dalle piante, agli animali e quindi all’essere umano. “Ma è solo l’anima intellettiva\spirituale dell’uomo, che permette di far esperienza di un “Oltre”, di un Senso grande, di un Dio che lo trascende”. Infatti, peculiare dell’uomo è la capacità di interrogarsi, di ricercare la verità delle cose, di comprendere il miracolo di esistere, di scegliere tra bene e male, di amare. Si tratta dunque di una differenza qualitativa, non solo quantitativa. Ed è proprio grazie ad essa, che a partire dalla filosofia greca antica, con Socrate e Aristotele, è nata la scienza. Ma cos’è la scienza? E’ uno strumento di osservazione e conoscenza; essa non è esaustiva, ma fornisce solo dei modelli interpretativi, e può rispondere spesso, peraltro parzialmente, ai “come” ma non ai “perché” della realtà, ossia non può fornire risposte di senso.

D’altra parte, a tutt’oggi l’essere umano rimane ancora un mistero dal punto di vista scientifico: Come l’universo ha avuto inizio? Come è comparsa la vita sulla terra? Come si è passati dalla materia vivente a quella pensante\cosciente cioè all’uomo? Non solo, ma inspiegabile risulta l’anima, l’attitudine al bene la dimensione della libertà.

A questo punto, afferma il dott. Gandolfini, possiamo dire che “il cervello umano è organo necessario, ma non sufficiente per spiegare la coscienza ”, come dire che la ragione da sola non basta a spiegare l’anima, ossia la scienza è limitata e va illuminata dalla fede. Al contrario, è l’anima, in quanto sede della conoscenza, a dirci che cos’è il cervello. E’ a partire dalla constatazione dell’esistenza dell’anima, conclude Gandolfini, che è possibile una significazione non solo della vita umana, ma anche della morte, del limite e della malattia di ogni singolo essere umano.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre







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