L'urgenza missionaria della Chiesa chiede l'unità di cattolici e ortodossi. L'incontro
a Mosca tra Scola e Kirill
cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano Il clima e'
stato molto cordiale. La considerazione del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie,
Kirill, dell'azione di Papa Francesco e' stata molto, molto elevata. Nel dialogo durato
piu' di un'ora, e' emersa con forza soprattutto l'urgenza dell'unificazione in vista
della proposta cristiana nel mondo di oggi; un mondo che e' in travaglio e che proprio
per questo domanda 'senso di vita'. ''Credo che per comprendere tempi e modi di un
incontro tra il Santo Padre ed il Patriarca Kirill, bisogna essere meno preoccupati
alle strategie politico-pragmatiche ed andare invece piu' a fondo a questa urgenza
missionaria che la Chiesa di oggi scopre sempre piu' dentro di se', e che certamente
e' un potente fattore di unificazione tra noi ed i nostri fratelli ortodossi. Penso
veramente che le commissioni dottrinali e la riflessione teologica siano imprescindibili.
Però, esiste un dato di fatto che mi ha colpito molto, del quale ho parlato con il
Patriarca: sulla base del mescolamento di popoli e di etnie, moltissimi fedeli ortodossi
– russi, ma non solo – sono tra noi in Europa occidentale, e moltissimi cattolici
sono in questo momento in Russia provenienti da Paesi asiatici. Quindi, sta nascendo
di fatto un “ecumenismo di popolo” che - soprattutto nelle relazioni tra la Chiesa
ortodossa russa e la Chiesa cattolica latina, che ho visto a Mosca - mi hanno impressionato.
C’è uno scambio continuo tra i fedeli a diversi livelli, sulle diverse questioni che
in questo momento occupano le due Chiese che a me sembra qualcosa di veramente nuovo
e carico di speranza. (a cura di Luca Collodi)