Il metropolita russo Hilarion presenta i “discorsi romani” di Serguei Averintsev
Grande evento ecumenico al Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma con due momenti:
martedì sera la presentazione del volume che raccoglie i “discorsi romani” del grande
pensatore russo Serguei Arintsev, che ha visto riuniti attorno al metropolita Hilarion
Alfeyev, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato
di Mosca, e al card. Paul Poupard, presidente emerito del Pontificio Consiglio della
Cultura, personalità della Chiesa cattolica e ortodosse nonché del mondo culturale
italiano e russo, in particolare la promotrice, la presidente dell’Accademia Sapientia
et Scientia prof. Giuseppina Cardillo Azzaro, con indirizzi di saluto, riflessioni
e testimonianze, coordinati dal nunzio apostolico arcivescovo Jean-Claude Périsset;
ed ieri una sessione accademica sul tema “Raccogliere la sapienza e saperla proiettare”
presieduta da mons. Fortunato Frezza, biblista, sottosegretario del Sinodo dei vescovi
con relazioni di eminenti studiosi russi e italiani. Di Arintsev il metropolita Hilarion,
che fu suo amico e al suo capezzale quando morì a Vienna il 21 febbraio 2004, ha detto
“E’ stata una luce di Cristo”; fin dal 1969 quando, docente all’Università statale
“Lomonozov” di Mosca, le sue lezioni sull’estetica bizantina erano una così aperta
apologia del Cristianesimo, e un così forte attrazione per tutti gli intellettuali,
da dover essere interrotte dal regime comunista. Evocando quindi i numerosi suoi lavori
scientifici ha detto che “svolsero la stessa specialissima funzione di guide per arrivare
a Cristo”,; ha ricordato in particolare l’opera in tre volumi “Il cristianesimo” e
“lo straordinario contributo alla Enciclopedia ortodossa”. Il volume dal titolo “Verbo
di Dio e parola dell’Uomo”, edito congiuntamente dal Patriarcato di Mosca e dall’Accademia
Sapientia et Scientia, (i testi a fronte sono in italiano e russo) riunisce i discorsi
di Arintsev nelle manifestazioni promosse nel decennio 1993-2003 dalla prof. Cardillo
Azzaro, presidente dell’associazione “Sofia: idea russa, idea d’Europa”, all’Università
Lumsa, al Consiglio Nazionale delle Ricerche, in Vaticano, alla Camera dei Deputati
e al Senato della Repubblica. Più ancora dei singoli temi, filosofici, teologici ,
biblici , filologici, ha detto il metropolita Hilarion, autore della prefazione, il
libro ci fa percepire quanto “la società secolarizzata di oggi sta rapidamente perdendo
i valori spirituali e morali, sostituendoli con i surrogati della cultura di massa”
per cui alle Chiese d’Oriente e di Occidente, soprattutto attraverso “la testimonianza
comune di ortodossi e cattolici”, spetta la “specialissima missione” di riaffermarli
insieme in Europa e in tutto il mondo cristiano. Il card. Poupard ha ricordato il
“privilegio” di aver conosciuto Arintsev e il suo grande contributo per “l’affermazione
della identità cristiana e la visione del futuro cristiano in Europa” che emerge
dal suo libro. Ed evocando la strada dell’ecumenismo percorsa dalle Chiese cattolica
e ortodossa, ha auspicato che l’Occidente “recuperi il senso ortodosso del mistero
e del timor di Dio” e l’Oriente scopra di “non poter fare a meno dell’esperienza
occidentale” nelle sfide che ha affrontato nei campi della morale e del diritto. La
sessione odierna dell’Accademia Sapientia et Scientia che ha riunito numerosi suoi
membri e invitati, fra i quali il prof. Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione
Roma, e padre François-Marie Léthel, mariologo e membro della Pontificia Accademia
di Teologia, è stata segnata dalle relazioni sui temi della Sapienza e della Scienza
nelle opere di Antonio Rosmini, Pavel Florenskij, Dionigi l’Areopagita e Dante svolte
rispettivamente da Pier Paolo Ottonello, Natalino Valentini, Gelian Prohorov e Olga
Sedakova. (A cura di Graziano Motta)