2013-11-13 14:21:42

Afghanistan: livelli record di coltivazioni di oppio prima del ritiro di truppe straniere


In Afghanistan la coltivazione dell’oppio ha raggiunto livelli record. E’ quanto rende noto l’agenzia antidroga dell’Onu precisando che la produzione, rispetto al 2012, è aumentata di quasi il 50%. Secondo diversi esperti, molti agricoltori hanno intensificato le coltivazioni per garantirsi una riserva finanziaria in vista del prossimo ritiro delle forze della coalizione internazionale e delle elezioni presidenziali del 2014. Sugli scenari legati alla produzione di oppio, Amedeo Lomonaco ha intervistato l’inviato speciale del Sole 24 Ore, Alberto Negri:RealAudioMP3

R. - Questo significa che gli afghani stanno riconquistando quella posizione di primato nella coltivazione del papavero e anche nella produzione di oppio che hanno sempre tenuto per tanti anni, tranne un breve periodo, quello finale del regime dei talebani tra il 2000 e il 2001. In quel periodo, il regime del mullah Omar vietò la produzione e sequestrò gran parte dei quantitativi coltivati di papavero per poi tenerli nei magazzini. Ed ecco, che mentre le forze internazionali si preparano a ritirarsi, l’Afghanistan ritorna al suo vecchio metodo di finanziamento.

D. – Quindi, sembrano vanificati oltre dieci anni di sforzi per incentivare gli agricoltori a coltivare altro e a recidere il legame tra il mercato della droga e l’insurrezione…

R. - È molto più facile recidere i fiori di papavero che non il legame tra il papavero e i signori della guerra, perché questo è il vero problema dell’Afghanistan: non solo si ritireranno le forze multinazionali, non solo si rifaranno avanti ovviamente i talebani, ma soprattutto ritorneranno in scena quei signori della guerra che, in tutti questi anni, comunque hanno continuato a basarsi su quell’economia illegale che conosciamo.







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