2013-11-12 20:00:36

Libro del card. Bertone. Il Papa: dimensione morale nei rapporti internazionali. Sabato mons. Parolin a Roma


La diplomazia vaticana contribuisca a far “rinascere quella dimensione morale nei rapporti internazionali, che permetta alla famiglia umana di vivere e svilupparsi insieme”. Sono parole di Papa Francesco contenute nella prefazione al volume del cardinale Tarcisio Bertone, camerlengo di Santa Romana Chiesa, intitolato “La diplomazia pontificia in un mondo globalizzato”. Il volume, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, è stato presentato nell’Aula nuova del Sinodo, con la partecipazione di mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, Hans-Gert Poettering, già presidente del parlamento europeo e presidente della Fondazione Adenauer, e il prof. Vincenzo Buonomo, docente di diritto internazionale e curatore del testo. A guidare l’incontro, padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

“La diplomazia è chiamata di fronte alla globalizzazione negativa e paralizzante a intraprendere un compito di ricostruzione riscoprendo la sua dimensione profetica, determinando quella che potremmo chiamare utopia del bene”. Queste parole di Papa Francesco nella prefazione ispirano la riflessione di tutti. Il cardinale Bertone cita altri passi e poi sottolinea che “l’azione diplomatica esercitata da un Segretario di Stato non può che coniugarsi con la pastoralità”. In questo libro, il porporato ripercorre alcuni aspetti di quello che definisce “questo ricco e travagliato settennato”. E all’incontro ringrazia Papa Francesco per aver scritto, tra l’altro, che “la storia, la cui misura è la verità della croce, renderà evidente l’intensa azione del cardinale Bertone”. Del ruolo del segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone dice:

“Direi che la funzione di segretario di Stato, erede di una antica e peculiare tradizione, diventata dopo il Concilio Vaticano II tanto diversa e lontana dalla cosiddetta 'monarchia papale', è quella di essere collaboratore, consigliere e strumento fedele di una missione che viene dall’alto e che si incarna nella variegata e originale personalità dei distinti Successori di Pietro".

Il cardinale Bertone chiude il suo intervento con un sincero augurio al suo successore, mons. Pietro Parolin, che – afferma il cardinale Bertone – sarà a Roma sabato prossimo.

Da parte sua, Mons. Dominique Mamberti descrive il libro come “una raccolta organica che affronta alcuni dei temi fondamentali dell’azione diplomatica della Santa Sede, ma si sofferma anche sui tratti distintivi di coloro che sono i protagonisti principali di tale azione, dal Papa ai Rappresentanti Pontifici”. E che entra “nelle pieghe del fecondo Magistero di Benedetto XVI e seppure più tangenzialmente, per ovvi motivi temporali in quello di Francesco”. E mons. Mamberti spiega:

“Accanto ai tratti comuni che accompagnano tutta quanta l’azione diplomatica della Santa Sede nel corso dei secoli, vi sono alcuni accenti che acquistano maggiore importanza anche in funzione del momento storico in cui si situano, come pure della personale formazione e sensibilità del Pontefice regnante. In tale prospettiva, si comprendono bene la specificità e la continuità che contraddistinguono non solo i diversi Pontificati, bensì anche il lavoro dei singoli segretari di Stato, succedutisi nel tempo, che sono i principali collaboratori del Papa”.

Nella continuità, dunque, mons. Mamberti parla di aspetti specifici del Pontificato di Benedetto XVI, seguito dal cardinale Bertone come segretario di Stato: quello dell’azione per la pace e contro la povertà spirituale. Temi che aprono a tante questioni importanti, come la libertà religiosa, il rapporto tra fede e ragione, una laicità positiva. Senza mai prescindere – spiega mons. Mamberti – da quello che definisce “il patrimonio genetico della Chiesa, cioè l’annuncio del Vangelo”. E dunque, ricorda:

“Si comprende ancora una volta che l’azione diplomatica della Santa Sede è sempre orientata verso un bene positivo. Essa non è uno sguardo negativo sull’uomo e sulla realtà. Anche quando richiama determinati valori, non è precettivamente negativa, al contrario essa si adopera per infondere fiducia, è animata dalla speranza cristiana che, come ci ricorda il Santo Padre Francesco, non è semplicemente ottimismo".

A parlare di Europa in particolare c’è il prof. Hans-Gert Poettering, che sottolinea come il cardinale Bertone “si sia preoccupato più di altri nella Curia dell’integrazione europea. Poettering ricorda le parole di Giovanni Paolo II gli scrisse in una lettera a conclusione del suo mandato di presidente dell’Europarlamento: “La mancanza di un'etica forte e condivisa è sempre stata la premessa di una debole democrazia. Se l'Europa vuole essere autenticamente democratica, dovrà dunque integrarsi con questa convinzione e, di conseguenza, riconoscere alla religione, e pertanto alla Chiesa, il ruolo pubblico che ciò comporta e che a essa compete. Soltanto un'Europa con una forte identità religiosa, morale e culturale può aprirsi agli altri in modo costruttivo e pacifico”. E dunque, Poettering afferma:

“Vorrei che la Chiesa Cattolica, che è anche la mia chiesa, con decisione sostenga l’Unità dell’Europa – questo mi aspetto da lei. La dignità dell’uomo fa parte dei valori più alti della Chiesa Cattolica. Dove, in tutto il mondo, si rispetta la dignità dell’uomo più che nell’Unione Europea?”.

A proposito di globalizzazione, altro tema del libro, Poettering cita Papa Francesco:

“Papa Francesco promuove l’etica della solidarietà che dovrebbe guidare il nostro comportamento globale”.

Poettering dunque sottolinea che “la comprensione per i nostri valori in Europa non può essere integrale, senza che noi ci impegniamo anche in tutto il mondo per promuovere quei valori che vogliamo vivere in Europa”. In tutto il mondo – aggiunge – c’è un punto di riferimento: la dignità della singola persona, che il Cristianesimo da sempre promuove. C’è poi l’intervento del prof. Vincenzo Buonomo, che mette in luce l’evoluzione di un impegno sempre vivo da parte della Chiesa per il bene comune:

"Nel testo, continuamente, ci sono riferimenti ad un’attività che tende alla maturazione di una coscienza comune: la coscienza comune che è legata alla libertà dei membri della comunità internazionale, ma che poi deve essere capace di convergere intorno ad alcuni obiettivi comuni. Questo è un po’ un leit motive degli interventi che sono stati inseriti nel volume e, allo stesso tempo, qualcosa che rispecchia direttamente l’attività diplomatica della Santa Sede, perché c’è un bisogno di costruzione continua, continuativa. Credo che la diplomazia della Santa Sede conosca bene il fatto che gli obiettivi di giustizia non abbiano mai delle soluzioni definitive. Ma quotidianamente c’è bisogno di costruire. L‘attività diplomatica ha questo tipo di finalità: non in una forma, potremmo dire, di compromesso al ribasso, ma piuttosto in una forma di costruzione di un’attività che sia a servizio della persona".

Da parte sua, padre Lombardi ricorda che nel volume ci sono solo 43 degli innumerevoli interventi fatti dal cardinale Bertone. Una scelta operata per tematiche. E poi padre Lombardi sottolinea che la presentazione del volume è una nuova occasione per manifestare al cardinale Bertone “stima e gratitudine per il servizio grandissimo e generoso che ha svolto per la Chiesa in molti modi in particolare come segretario di Stato. Ricorda l’espressione di Papa Francesco nella prefazione quando ricorda la “tempra piemontese” con cui il cardinale Bertone ha promosso il bene nella Chiesa”. E poi racconta che Papa Francesco nei giorni scorsi ha pranzato con il cardinale Bertone e sfogliando il libro si è complimentato per l’opera.








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